Impiccato a un albero per quattro mesi

Rimini

FORLÌ. Quattro mesi senza che nessuno sapesse nulla di lui. Senza che nessuno si accorgesse del suo corpo, già cadavere, che pendeva da un albero non troppo distante da una strada, via Mazzatinti, non troppo lontano da un frutteto e dagli orti degli anziani. Vicino a un cimitero, quello di San Martino in Strada, sopra un prato dove spesso i padroni portano a spasso i loro cani. Ed è stato proprio uno di questi che ieri mattina intorno alle 10 ha fatto la macabra scoperta. Il cane scorazzava nel prato quando all’ombra di quell’albero ha cominciato ad agitarsi, il suo padrone si è avvicinato e si è trovato davanti il corpo mummificato di un uomo senza testa, quella era rotolata poco più in là. Uno spettacolo terribile che ha ovviamente fatto scattare subito l’allarme sui centralini delle forze dell’ordine. Sul posto si è catapultata la polizia scientifica di Forlì e successivamente anche i vigili del fuoco. Da un ramo, almeno cinque metri sopra il corpo, pendeva ancora una corda, usata, ritiene fin qui la polizia, dall’uomo per togliersi la vita. Impigliato fra i rami c’era anche uno zainetto, che i vigili del fuoco hanno recuperato. Ovviamente da quel che restava di quel povero corpo non è stato facile capire subito di chi si trattasse. Gli abiti ormai fusi con i resti mummificati, esposti per mesi, secondo il medico legale almeno quattro, a tutti gli agenti atmosferici, avevano reso quel corpo in tutto e per tutto simile a un pezzo di quello stesso albero, tra le cui fronde è rimasto nascosto, mimetizzato, fino a che i tessuti non hanno ceduto, il collo si è spezzato, ed è caduto a terra. I primi riscontri effettuati dalla polizia giudiziaria, gli effetti personali del cadavere e in particolare i braccialetti e i monili che aveva ai polsi e al collo, fanno pensare che si tratti di un 60enne forlivese scomparso nel giugno scorso, Fulvio Mazzotti. Ingegnere e musicista, molto conosciuto in città, aveva vissuto qualche tempo a Cuba prima di tornare a Forlì dove, prima di sparire, aveva abitato per alcuni mesi a casa di un amico musicista, sparendo poi senza una spiegazione una mattina di metà giugno. Era stato proprio l’amico a presentare la denuncia di scomparsa e l’appello era passato anche alla trasmissione “Chi l’ha visto?”. Senza esito. Nessuno, né i tanti amici, e nemmeno un passante qualsiasi, fino a ieri, si era accorto di quel corpo, che è con ogni probabilità proprio lui, che pendeva da un ramo, a pochi passi dalla città.

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