Foto osé sul telefonino e poi il ricatto

Rimini

FORLÌ. Mandavano foto in pose provocanti e senza abiti a persone che agganciavano per strada o in luoghi pubblici, poi le ricattavano. Otto ragazzi, cinque femmine e tre maschi, sono stati denunciati per estorsione e tentata estorsione e ora il Gup del Tribunale dei minori dovrà decidere se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio proposta dalla Procura.

Le “vittime” dell’estorsione sarebbero cinque, che ora dovranno essere sottoposte a procedimento per quelle immagini trovate nei loro telefonino, facendo configurare il possesso di materiale pedopornografico. Tra le persone entrate in contatto con la baby gang due quelle che avrebbero acconsentito al ricatto e avrebbero pagato con ricariche telefoniche da 25-30 euro, anche se le prime richieste degli estorsori in erba erano di 500 euro per non far passare dei guai con una denuncia.

Una vicenda squallida soprattutto per l’età dei protagonisti che nel 2014, quando è scattata la denuncia di una dei ricattati, avevano tra i 15 e i 17 anni. Solo due hanno ora raggiunto la maggiore età. Tutti studenti di istituti forlivesi: la loro tecnica era quella di agganciare con varie scuse alcuni uomini e ragazzi poco più grandi di loro per strada, poi una volta avuto il loro numero di telefonino, mandavano loro foto in cui erano riprese o ripresi in atteggiamenti equivoci, per poi ricattare il malcapitato: «Dacci 500 euro oppure ti denunciamo». Poi spesso i giovani si accontentavano di ricariche per i propri cellulari. Qualcuno per paura ha ceduto alla richiesta, mentre un ragazzo 26enne, invece, ha sporto denuncia alla Polizia Postale. E’ partita un’indagine che ha portato all’identificazione degli otto minorenni (cinque ragazze e tre ragazzi) che sono stati denunciati alla Procura dei minori. Il pm Alessandra Serra ha chiesto per loro il rinvio a giudizio, nell’udienza fissata per il prossimo 29 settembre davanti al Gup Luigi Martello si dovrà fare chiarezza sul caso. Tre parti lese sono tutelate dall’avvocato Giovanni Principato, mentre i minorenni sono difesi dagli avvocati Alberto Bricchi, Annalisa Chiodoni, Federico Bosi, Nicoletta Garibaldo e Salvatore Rucci.

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