Alla festa degli 80 anni gelo fra Halcombe e il sindaco Drei

Rimini

FORLÌ. La vicenda dello scalo forlivese continua a tenere banco anche in occasione della celebrazione dell’80° anniversario dell’apertura dell’aeroporto “Ridolfi”. E se ieri le bandiere erano a mezz’asta in segno di lutto nazionale, in seguito alla scomparsa del ex presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi, non da meno lo era l’atmosfera percepita. Sguardi freddi, distaccati e mai incrociati tra il sindaco Davide Drei e Robert Halcombe, maggior azionista della società Air Romagna alla quale è affidata la gestione dello scalo forlivese, nemmeno quando è arrivata la stretta di mano per la foto di rito che la circostanza istituzionale richiedeva.

L’occasione di incontro tra i due, dopo il braccio di ferro dei mesi scorsi, è stata la cerimonia per il ricollocamento della storica targa di marmo con la denominazione dell’aeroporto, voluta peraltro dallo stesso Comune e dall’associazione Arma Aeronautica sezione di Forlì, e a pochi metri di distanza da quella pista che non vede decollare un aereo dal 2013 e che allo stesso tempo da due anni a questa parte è stata oggetto di un progetto per un nuovo inizio che non ha mai trovato ancora la sua concreta realizzazione.

«Questa insegna non è una targa qualunque, è un pezzo della memoria della città - puntualizza il sindaco Davide Drei -. È stata ricollocata al sua posto originario per ricordarci che questa struttura ha saputo sempre risollevarsi e riadattarsi ai tempi contemporanei. Ci auguriamo una nuova vita di voli per l’aeroporto nonostante il grande momento di difficoltà che lo scalo sta attualmente vivendo».

Presente alla celebrazione, ma sempre un passo indietro, c’era anche Robert Halcombe, l’azionista americano presentatosi a Forlì come amministratore unico della società Air Romagna che si è aggiudicata la concessione trentennale dello scalo cittadino. A margine dell’evento, però, l’azionista di maggioranza non ha perso l’occasione per ribadire la sua intenzione ad aprire l’aeroporto... nel prossimo futuro.

«Il nostro piano è quello di avviare l’attività dello scalo molto presto, ci sono già delle date che a breve verranno comunicate - interviene Robert Halcombe che però non le dichiara ora -. Prima bisogna ultimare alcuni dettagli tecnici legati alla burocrazia e alcuni addestramenti per il personale che svolgerà il proprio impiego all’interno della struttura. Spero che questo avvenga nel minor tempo possibile così da dare nuova vita all’aeroporto del quale Forlì ha bisogno». Oggetto della discordia, proprio solo poche settimane fa, è stato il tema della burocrazia che ha avviato un duro braccio di ferro fatto di botta e risposta soprattutto quando durante l’intervista esclusiva per il Corriere Romagna lo stesso Halcombe aveva ammesso di trovarsi in difficoltà «a causa di un labirinto di leggi che richiede tempo e lavoro per non fare errori».

«Appellarsi alle difficoltà burocratiche, alle leggi italiane ed europee sono solo scuse dopo due anni - ribatteva solo lo scorso agosto il primo cittadino -. Ora servono i fatti, se è vero che il manager americano ha i numeri li tiri fuori abbiamo bisogno di vedere cose concrete». Nonostante il passato sia stato formalmente archiviato, ieri mattina, l’atmosfera era piuttosto rigida : che la stretta di mano politicamente corretta e la nuova promessa di Halcombe siano finalmente il segno di un nuovo inizio funzionale al decollo dell’aeroporto?

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