Muore a 17 anni tuffandosi dalla cascata

Rimini

CIVITELLA DI ROMAGNA. Si è tuffato da un’altezza di oltre 15 metri confidando nella profondità della pozza sottostante la cascata di Civorio, ma quando il suo corpo è arrivato all’acqua probabilmente era già privo di sensi per un impatto contro le rocce. Da quell’acqua Thomas Liverani, 17enne residente a Borello, non è più riemerso, tra la disperazione degli amici che erano con lui.

Erano le 15 circa di ieri pomeriggio e immediatamente è stato dato l’allarme al 118 che ha fatto sollevare anche l’elimedica da Ravenna ma, purtroppo, per il giovane che studiava all’Istituto agrario di Cesena non c’era più nulla da fare. Sono stati i Vigili del Fuoco del Nucleo sommozzatori di Ravenna, giunti sul posto insieme ai colleghi di Civitella, a recuperare dopo circa un’ora il corpo dello sfortunato ragazzo trovandolo ad una profondità di 2-3 metri, dove qualcuno aveva anche provato a tuffarsi per cercare di aiutare il ragazzo ma senza esito visto che la visibilità era minima.

Lo strazio. Thomas Liverani era nato a Cesena il 4 luglio 1999 e viveva con la famiglia a Borello in via Linaro. E’ la madre Antonella Barchi, dipendente alla Amadori, a consegnare nel tardo pomeriggio alla pagina del proprio profilo facebook uno straziante messaggio: «Addio vita mia... con te è morta una parte di me... ti ho baciato per l’ultima...». Era stata lei poche ore prima e con grande coraggio a chiedere ai soccorritori, che con i volontari del Soccorso Alpino della stazione di Monte Falco avevano portato il corpo del giovane fino a Civorio risalendo il sentiero di circa 600 metri che porta al fiume, di poter vedere il figlio per baciarlo ancora una volta.

Attrazione. La vicinanza di quello specchio d’acqua creato dal torrente Borello ha sempre spinto molti giovani e giovanissimi del paese cesenate, che dista venti chilometri dal laghetto naturale sottostante Civorio lungo la Provinciale 127, e della zona circostante a sfruttarlo per bagni e tuffi in compagnia, soprattutto nelle giornate più calde dell’estate. Un luogo che, pur trovandosi per pochi metri ancora nel territorio forlivese, quello del Comune di Civitella di Romagna, è infatti molto più facile raggiungere dal versante cesenate.

Insidia. La vera incognita è data dall’altezza della cascata, dalla cui sommità molti hanno la tentazione di tuffarsi anche per le immancabili sfide tra amici. La parete, però, prima di arrivare al pelo dell’acqua è leggermente obliqua e non perfettamente perpendicolare. Questo obbliga chi si butta a darsi un certo slancio per evitarla e raggiungere la zona sicura per poi immergersi nella pozza profonda 8 metri.

Fatalità. Forse proprio questo è mancato a Thomas. Una incertezza che lo potrebbe aver portato a sbattere contro qualche roccia prima ancora di arrivare all’acqua. Sul posto sono arrivati anche i Carabinieri delle stazioni di Civitella e Premicuore, impegnati a ricostruire la dinamica della tragedia a beneficio del sostituto procuratore di turno, Francesca Rago, che nelle ore successive ha disposto il trasporto del corpo alla camera mortuaria del “Morgagni-Pierantoni” per procedere poi ad una ispezione cadaverica per verificare la natura e la gravità dei traumi subiti dal giovane e capire se questi sono stati mortali o se, invece, la causa del decesso sia stato un possibile successivo annegamento.

Festa in sordina. Ieri proprio a Civorio era in programma la tradizionale “Festa di suldè”, nata per ricordare i veterani di guerra, che richiama sempre centinaia di persone. Quando si è sparsa la notizia della tragedia gli organizzatori hanno deciso di non diffondere più fino alla sera la musica che faceva da colonna sonora all’evento.

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