Cooperativa agricola distrutta dal rogo

Rimini

FORLÌ. Un’azienda distrutta. Due capannoni divorati dalle fiamme, e con loro gran parte dei macchinari, tre camion, muletti, celle frigorifere. Un danno che, secondo una prima stima raccolta dai carabinieri di Forlì che stanno ricostruendo l’accaduto in stretta collaborazione con i vigili del fuoco che hanno lavorato tutta notte e anche tutta la giornata di ieri per domare le fiamme, si aggirerebbe su una decina di milioni di euro. La cooperativa Sapore di Romagna che ha sede in via Del Canale a Roncadello di Forlì è infatti andata quasi completamente distrutta, a parte un terzo capannone che si è salvato grazie al tenace lavoro dei vigili del fuoco. L’incendio è scoppiato intorno all’una di ieri notte. I gestori della cooperativa abitano poco distante dallo stabilimento; come è possibile leggere anche sul sito dell’azienda, il presidente è Luca Canonici che la guida insieme al fratello e al padre, mentre sono una sessantina le aziende agricole socie che conferiscono la frutta per la lavorazione e la commercializzazione, in particolare nettarine, pesche e kiwi. In piena stagione produttiva, quindi, è successo il disastro che ha irrimediabilmente danneggiato l’azienda di cui quello che resta è stato posto sotto sequestro dai carabinieri. Fino a ieri sera, infatti, nulla era escluso. È vero, spiegano dal Comando dell’Arma, che vi erano alcuni macchinari elettrici in carica, come i muletti, o in funzione, come le celle frigorifere, il che potrebbe avere anche originato un corto circuito da cui potrebbero essersi sprigionate le fiamme che poi hanno coinvolto ambienti e altri materiali, compresi due autocarri e un autoarticolato nel piazzale retrostante. Del resto le fiamme hanno poi trovato materiale facilmente combustibile, come le pareti in prefabbricato, nonché tutto il materiale plastico, sia quello dei cassoni che quello per l’imballaggio della frutta, quindi anche in cartone. Insomma il rogo si è alimentato da sé velocissimo passando da una struttura all’altra, tutte collegate attraverso delle tettoie. Perciò, mentre i vigili del fuoco hanno lavorato anche tutto ieri per sedare gli ultimi focolai e cercare contestualmente il plausibile punto di origine e la causa del rogo, è anche vero che finora i carabinieri non hanno escluso nemmeno l’ipotesi dolosa, tanto è stato devastante e vasto l’incendio. Una densa colonna di fumo si è innalzata ieri notte e anche ieri all’alba era visibile da molti punti della città e delle zone limitrofe, mentre nella notte i residenti della zona erano stati svegliati dal boato del crollo della struttura e da alcuni scoppi, probabilmente quelli delle attrezzature all’interno ormai preda del fuoco.

L’Arpae intervenuta sul posto per controllare in particolare le acque di scolo nei canali adiacenti e i fumi non avrebbe riscontrato fino a ieri sera particolari allarmi di carattere ambientale.

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