Arrestato al Ronco il boss in fuga Pietro Esposito

Rimini

E' finita al Ronco la fuga di Pietro Esposito, il pentito di camorra che stava scontando una condanna per concorso in omicidio e non rientrato domenica nel carcere di Pescara dopo un permesso premio di otto ore. Ieri alle 13.15 gli uomini della Squadra Mobile di Forlì lo hanno identificato e lo hanno bloccato.  «Sì, sono io», si è limitato a dire l'uomo, senza opporre nessuna resistenza. Ha condotto i poliziotti nella casa dove - a suo dire - da lunedì si trovava e ha fatto ritrovare i suoi documenti. Tuta, scarpe da tennis nuovissime, gli abiti con i quali ieri pomeriggio è uscito dalla questura di corso Garibaldi per essere portato al carcere della Rocca. Questa mattina si presenterà in tribunale per l'udienza di convalida. Il fascicolo è in mano al sostituto procuratore Marilù Gattelli, con la supervisione del procuratore Sergio Sottani che segue gli sviluppi. In città Esposito non era capitato per caso, ma ospite di una sorellastra, la cui posizione è al vaglio della procura di Forlì. Ieri mattina dai colleghi della Squadra Mobile di Pescara era arrivata la segnalazione della possibile presenza del latitante a Forlì. Subito sono scattati i controlli delle pattuglie della Volante e della Squadra Mobile, soprattutto nella zona del Ronco, dove era stata agganciata la cella del telefonino di Esposito, rintracciato attraverso una scheda attivata dalla compagna del camorrista nel capoluogo abruzzese lunedì scorso, quando già era un ricercato e per questo la donna verrà indagata per favoreggiamento. Al Ronco vive una sorellastra 42enne di Esposito, la quale, non avendo lo stesso cognome, non era stata collegata al latitante. Lui camminava per strada, senza documenti. Ma la somiglianza con la foto segnaletica non è sfuggita agli investigatori della Mobile forlivese, che lo hanno accerchiato e bloccato, senza trovare opposizione da parte del ricercato.

«Avuta indicazione della sua possibile presenza in città - commenta il questore di Forlì-Cesena Salvatore Sanna - abbiamo iniziato a controllare alberghi e bed & breakfast per appurare la sua presenza». In una occasione, convinti di aver trovato il nascondiglio, i poliziotti hanno anche fatto irruzione in una casa, dove invece c'era una coppia del tutto ignara della caccia all'uomo. «Quando lo abbiamo bloccato - riprende il questore Sanna - non ha opposto resistenza. Anche se non aveva i documenti ha ammesso di essere la persona ricercata. Infatti in casa ci ha fatto trovare il documento che attestava la sua identità». 

Da capire se realmente Esposito fosse a Forlì da lunedì e se si preparasse a fuggire - aveva con sé un trolley abbastanza voluminoso -. Esposito è accusato di evasione. «Stiamo valutando tante situazioni» conclude il questore. Forse già oggi in aula, Esposito chiarirà al giudice il perchè della fuga a pochi mesi dalla scarcerazione.

 

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