Le lezioni di felicità del prof Vecchioni

Rimini

FORLÌ. Lezioni di felicità. Il professor Vecchioni le ha regalate con ironia dal palco della Festa di Radio 3 ieri a Forlì a un pubblico foltissimo, ben più numeroso dei 400 posti a sedere sotto alla tensostruttura di piazza Guido da Montefeltro. Ha parlato del suo libro “La vita che si ama”, tredici lettere ai propri figli per raccontare chi è, quello che lo ha reso e rende felice. Al suo fianco l’autrice bolognese Simona Vinci ha raccontato il suo doloroso “La prima verità” candidato al premio Campiello, di cui lo stesso Vecchioni è giurato e per il quale ha speso sinceri complimenti. A moderare il dialogo interessante, ricco di citazioni, vero, l’ottima Loredana Lipperini conduttrice della trasmissione Fahrenheit di cui quella di ieri era la diretta proprio da Forlì. Il cantautore milanese ha raccontato pezzi del suo libro aggiungendo qualche “extra” gustoso e tenendo alta l’attenzione del pubblico con battute e un’ affabulazione che ha conquistato tutti. «La felicità è essere capaci di comandare il tempo - ha detto Vecchioni, ed è in sintesi quel che emerge dal suo libro -. Il tempo nella nostra testa non è mai orizzontale. Il tempo della felicità è verticale, un obelisco con passato, presente e futuro tutti insieme. Così la felicità non è un momento fugace, un bacio a una ragazza, una festa, quello può essere gioia, serenità, piacere, ma non felicità. Felicità è tutto quello che precede e che segue, la continua sicurezza che se non c’è ci sarà, è un percorso non una destinazione». Per raccontarne, a 73 anni , Vecchioni ha scelto i luoghi e gli affetti familiari, la casa sul lago dove sono nati u suoi figli, venduta, ma a patto di potersi presentare lì ogni 22 e 23 dicembre e addobbarla per Natale come piace a lui dentro e fuori: «Una specie di incendio, visto da lontano». Ha raccontato dell’udienza dal Papa Benedetto XVI, con annessa figuraccia, o del padre che alla vigilia del suo esame di maturità lo portò via con sé a Parigi per quattro giorni che non ha dimenticato mai. Aneddoti che a viva voce hanno un sapore particolare e sono insieme spunti, quello che il pubblico d Radio 3, ama. Magari sperava anche in due accenni di canzone, ma quelli no, non sono arrivati e finito il dialogo letterario, Roberto Vecchioni ha firmato qualche autografo ed è entrato in San Domenico, per una visita alla mostra di Piero della Francesca, come perdersela. Oggi, ultima giornata, anzi mezza, si parte alle 9 con la musica classica in San Giacomo, quindi l’impegno civile per Giulio Regeni, con il collegamento in diretta dei genitori del giovane ricercatore ucciso in Egitto. Alle 11.50 il concerto di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti con la loro “Musica Nuda”, quindi l’epilogo con Staino e Dario Vergassola (ore 13), per tirare le fila di tre giorni di incontri e discussioni sul tema di fondo: il lavoro.

Laura GiorgiAltri servizi a pag. 32

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