Violenza su disabile, quattro condanne

Rimini

FORLÌ. Ventisei anni di carcere per i quattro imputati accusati di violenza sessuale di gruppo. Secondo quanto stabilito dai giudici del Tribunale di Forlì hanno abusato di una ragazza con una disabilità psichica approfittando anche del fatto che la giovane si era invaghita di uno di loro.

Condannati a otto anni di carcere un 41enne e un 31enne, sei anni di carcere per un 39enne, infine 4 anni di reclusione a un 40enne, l’unico che non avrebbe avuto rapporti con la vittima, seppur presente nell’abitazione dove si è consumata la violenza.

I fatti risalgono al 2013. Una triste storia che ha avuto come prologo un incontro tra la ragazza, nemmeno trentenne, e il 31enne che dopo un incontro in un locale pubblico aveva fatto credere alla donna un presunto innamoramento, tanto da consumare un rapporto intimo consenziente. Approfittando della condizione di disagio psichico il “falso innamorato” aveva convinto la ragazza a rivederlo, a salire su un’auto insieme ad altri amici e ad essere portata nella casa di uno di questi. In quella casa si è consumata la violenza con la ragazza costretta ad avere rapporti con tre dei quattro uomini, mentre era trattenuta dagli altri. Un incubo che poi la ragazza ebbe la forza di raccontare, facendo scattare le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Meldola, coordinati dal sostituto procuratore Filippo Santangelo. È stata anche disposta una perizia in sede di incidente probatorio sulla persona offesa eseguita da Giancarlo Boncompagni, specialista in psichiatria di Bologna, nominato nella precedente fase procedurale dal Gip Camillo Poillucci. Il perito ha accertato, nonostante il disturbo intellettivo, la credibilità della persona offesa rappresentando in sede di esame che tale deficit intellettivo era oggettivo e tanto evidente da essere percepibile anche all’uomo medio. Insomma i quattro imputati dovevano capire il deficit della ragazza. La persona offesa, escussa dal Gip in sede di incidente probatorio, è stata ritenuta credibile anche dal collegio presieduto da Giovanni Trerè (a latere Roberta Dioguardi e Massimo De Paoli) che ha accolto la tesi dell’accusa, rappresentata in aula dal sostituto procuratore Francesca Rago. I quattro imputati sono stati condannati a risarcire il danno da liquidarsi in separata sede anche se è stata disposta una provvisionale di 50mila euro alla ragazza, costituitasi parte civile e difesa dagli avvocati Niki Guglielmi e Max Starni.

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