Condannato a 30 anni per l'omicidio Andricciola

Rimini

FORLÌ. Il tarantino Cosimo Damiano Serra, 44 anni, catturato il 13 aprile scorso a Fiumicino dalla Squadra mobile di Bologna, in collaborazione con la Polizia di frontiera è stato condannato dal giudice bolognese Bruno Perla a 30 anni di carcere, in qualità di coautore (palo) nell’omicidio di ’ndrangheta a Forlimpopoli, il 27 ottobre 1991.

Salvatore Andricciola, 36 anni di Lamezia Terme, fu ucciso nel bar dove lavorava, con cinque colpi di pistola. Si trattò di un delitto delle cosche in lotta fra di loro, anche se allora si scrisse solo o quasi di crimine organizzato. Poi le indagini permisero di approfondire l’inizio del ruolo della ’ndrangheta. E Serra, che all’epoca aveva 22 anni fu protetto da complici fino a nascondersi all’inizio del 2001 in Lussemburgo. Per l’accusa ha parlato il Pm Marco Mescolini. Sono già stati condannati i mandanti, Francesco Giampà (30 anni), e Pasqualino D’Elia, oltre al killer Stefano Speciale (13 anni) che è diventato collaboratore di giustizia. I fatti che portarono alla uccisione di Salvatore Andricciola allora non furono ricostruiti con precisione, ma la pazienza e la capacità degli inquirenti cominciarono a restringere il giro attorno agli ambienti che il barista aveva frequentato nell’ambito della cosca lametina. Determinante, certo, anche il ruolo avuto da Stefano Speciale, killer della Sacra Corona Unita, indiziato anche di altri due omicidi. Esecutore che interveniva anche nei confronti di chi veniva accusato di tenersi i soldi dei crimini.

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