E' morto Pietro Leotta

Rimini

PREMILCUORE. Ci sono persone così uniche e rare che quando ci lasciano gettano nello sconforto intere comunità. È il caso di Premilcuore dove ieri mattina, poco prima delle 9, per un malore è deceduto Pietro Leotta attuale governatore della Misericordia, una vita spesa nel mondo del volontariato e dell’associazionismo.
Era nato a Medicina il 18 luglio 1931 dove il padre Gaetano era maresciallo dei Carabinieri, ma giunse nell’Alto Rabbi a giugno del 1953 con i genitori ed i due fratelli, Tommaso il maggiore che abita a Velletri e Benito, residente a Forlì. «Ricordo che liquidammo i famigliari della mamma per acquistare la casa di piazza dei Caduti», racconta quest’ultimo. La casa dove ieri mattina hanno dovuto forzare la porta per entrare visto che Leotta non rispondeva alle molteplici chiamate al telefono né al suono del campanello. L’hanno trovato sul letto, coricato presumibilmente dalla sera prima, dopo aver assistito alla sconfitta del Torino, di cui era tifosissimo, contro il Napoli, perché così aveva detto che avrebbe fatto allo stesso fratello nella loro ultima telefonata. A nulla sono serviti i venti minuti di massaggio cardiaco praticato ieri mattina dai soccorritori. «Adesso sto meglio, l’influenza è passata posso nuovamente uscire di casa», aveva annunciato la sera prima per telefono proprio a Benito.
Leotta è stata un’icona per la dedizione agli altri e per la sua partecipazione alla vita sociale, spaziando in ogni settore e collaborando con chi aveva bisogno. Tra i fondatori della Pro loco, dei donatori di sangue Fratres e della Misericordia, era stato presidente della locale quadra di calcio, componente del consiglio parrocchiale del gruppo missionario, collaboratore appassionato della Banda, delegato sindacale per la Cisl fra i dipendenti dell’ospedale di Premilcuore dove lavorava come unico impiegato amministrativo, insignito dell’onorificenza di cavaliere del lavoro. Consigliere comunale in più legislature, dal 1990 al 1995 aveva ricoperto la carica di vicesindaco nella giunta guidata da Luigi Capacci che ricorda: «Fu una legislatura molto intensa, all’epoca in cui c’era la questione del prelievo idrico sul Fiumicello. Lo ricordo come un amministratore appassionato e competente uno dei collaboratori più fedeli che abbia mai avuto. La nostra amicizia in quel periodo ne uscì rafforzata». «Ci lascia una persona a cui tutti dobbiamo qualcosa per una vita veramente spesa per gli altri e per il paese» afferma commosso Damiano Bartolini vice governatore della Fraternita. «Questo era Piero - aggiunge il fratello Benito Leotta - una persona umile e disponibile ad ascoltare e ad aiutare gli altri. Non era nato a Premilcuore ma si è sempre sentito come se lo fosse. Quando sono stato candidato sindaco nel 2005, lui mi suggerì lo slogan “Premilcuore nel cuore” perché questo era il sentimento autentico nei confronti del paese».
Le esequie sono fissate per sabato alle 14.30 dalla camera mortuaria del presidio ospedaliero accompagnate dalla Banda dei Carrettieri. «Glielo dobbiamo - afferma il presidente Roberto Sardi - anche se non aveva mai suonato uno strumento ci ha sempre sostenuto con entusiasmo in ogni situazione».

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