Peculato, indagato il sindaco Frassineti

Rimini

PREDAPPIO. Il sindaco di Predappio, Giorgio Frassineti, è indagato per peculato. L’avviso di chiusura delle indagini preliminari gli è stato notificato all’inizio della settimana.

Il fascicolo, in mano al Procuratore Capo di Forlì Sergio Sottani, ha messo nel mirino l’utilizzo dell’auto del Comune, una Fiat Punto, da parte del primo cittadino. Un uso che non avrebbe avuto motivazioni solo lavorative, ma anche personali. Sarebbe, per l’accusa, diventata l’auto personale del sindaco. Il quale si difende sostenendo che le sue cariche, non solo in qualità di primo cittadino, lo portano spesso a Forlì. Le indagini sono partite in seguito a un esposto anonimo e sono state affidate dal Procuratore Sottani alla Squadra Mobile di Forlì, che dall’inizio dell’estate ha iniziato un’opera di controllo degli spostamenti di Frassineti per accertarsi sull’utilizzo dell’auto comunale. Da Predappio a Forlì, per incarichi istituzionali, ma non solo. Proprio per questo per intere giornate è stata monitorata l’attività del primo cittadino, i luoghi nei quali si sarebbe fermato e per quanto tempo. Mesi che hanno permesso di raccogliere elementi sufficienti per ritenere valida l’accusa di peculato. In pratica del parco macchine a disposizione dell’amministrazione comunale, una sarebbe servita unicamente per gli spostamenti del sindaco. Adesso Frassineti, tutelato dall’avvocato Marco Martines, ha, come previsto dall’articolo 415 bis sull’avviso di chiusura delle indagini, entro il breve termine di venti giorni dalla notifica dell’avviso, il diritto di presentare memorie, produrre documenti, depositare le investigazioni difensive, chiedere al pm atti di indagine, presentarsi per rilasciare dichiarazioni o, infine, chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio. Tra gli elementi che hanno fatto procedere il fascicolo per peculato c’è l’utilizzo dei buoni benzina in possesso del Comune. Nelle scorse settimane la Squadra Mobile si era anche recata in Municipio a Predappio per raccogliere alcuni documenti.

La difesa. «Ho usato l’auto del Comune solo per fini istituzionali e sulla vicenda mi sento assolutamente sereno», dichiara Frassineti, che motiva anche i suoi spostamenti. «Mi reco a Forlì praticamente ogni giorno, visto che, nell’ambito del riordino istituzionale, non faccio solo il sindaco ma in Provincia ho la delega per urbanistica, lavori pubblici, programmazione e viabilità per quanto riguarda il Forlivese; nell’Unione dei Comuni seguo lo Sportello per le attività produttive e la Polizia municipale; ho incarichi nel Consorzio di Bonifica e faccio parte del consiglio del Gal, il Gruppo di azione locale». Insomma, le ragioni per “scendere” a valle, secondo il primo cittadino, non sono mai mancate. Sul piano politico, poi, esclude di prendere in considerazione l’ipotesi di dimissioni, se mai qualcuno le dovesse chiedere. «Lasciare? E per un esposto anonimo? Non ne vedo il motivo. Questo modo di intendere la politica mi amareggia e basta. Mi hanno comunicato dell’inchiesta il 29 settembre scorso, giorno del mio compleanno. Ho piena fiducia nella magistratura e chiarirò tutto».

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