Bagolari salvi, nuove idee per il futuro

Rimini

FORLÌ. «Qui manca un albero». Al di là del brindisi con spumante, albana, birra, bibite, bottiglie di (e ogni riferimento non è casuale) “Bellini”, pasticcini e ciambella con su scritto “Grazie a tutti i Cinquemila”, la “Festa del Bagolaro” promossa ieri mattina in corso Diaz dal comitato “Giù le mani dagli alberi di Forlì” ha voluto lanciare un nuovo e preciso messaggio al Comune: non basta avere definitivamente receduto dal proposito di abbattere i 15 bagolari e i 2 “Alberi di Giuda” del viale per piantare una sessantina di peri da fiore, la riqualificazione dell’arteria deve essere attuata comunque riempendo di vita verde tutte le 45 aiuole vuote che da piazzale Ravaldino si contano nel tragitto sino a piazza Saffi.

Proprio per questo i rappresentanti del comitato civico che attraverso le 5mila firme raccolte sulla petizione a difesa delle alberature ha portato l’Amministrazione a sospendere definitivamente il progetto, ieri hanno piantato in una decina di queste spoglie aiuole un cartello con il messaggio «Qui manca un albero».

Non erano in tanti a brindare e inneggiare alla salvezza dei bagolari – una ventina e tra loro i consiglieri comunali di maggioranza Mario Peruzzini (Noi con Drei) e Paolo Bertaccini (Con Drei per Forlì) - ma sicuramente ancora assai motivati come afferma Sauro Turroni dei Verdi, sin dall’inizio “locomotiva” della mobilitazione. «Festeggiamo gioiosamente una vittoria importantissima e ringraziamo il sindaco, per il quale non deve essere stato facile avere ragione dei tanti che nella sua giunta sono favorevoli alle seghe, ma lo sproniamo anche a cambiare davvero rotta alla politica del verde in città. Questa non si fa sotto la spinta di principi estetici e consumistici contrari ai concetti primari di tutela ambientale che passano dal rispetto della diversità. In questo c’è ancora tanto da fare e quindi il comitato resterà in vita: in settimana si riunirà e studierà nuove azioni». Sempre su corso Diaz? «Non solo, anche a difesa degli 80 platani che il Comune vuole abbattere a San Lorenzo in Noceto. Qui, però, fa ridere che il vice sindaco Veronica Zanetti resti ferma sul suo “o si prende il pacchetto com’è o non si fa più nulla per dieci anni”. Un progetto di riqualificazione non deve per forza passare dagli abbattimenti e ora il Comune ha risparmiato 130mila euro che può e deve utilizzare anche per un nuovo intervento su corso Diaz».

Per ora non è in programma, ma dal Comune filtra la volontà del sindaco di lasciare decantare per un po’ la situazione e, con quasi 4 anni di mandato ancora davanti, presentare più avanti un nuovo progetto ripartendo da zero.

Per ora Turroni e il comitato festeggiano, togliendosi un ultimo sassolino dalle scarpe e scagliandolo verso chi, come il Tavolo delle associazioni ambientaliste, li ha criticati. «Chi sono? Non li conosciamo – irride Turroni –. Noi siamo con i cittadini, loro chi rappresentano?».

Enrico Pasini

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