Le Guide premiano la Trattoria di Giuliana

Rimini

FORLÌ. «Si sono ricordati di noi. Ci speravamo e adesso siamo contenti». La trattoria di Giuliana Saragoni e famiglia, che ha lasciato la sua San Piero in Bagno un anno fa per aprire in una veste completamente nuova all’interno dell’Eataly di Forlì, torna sulle pagine delle guide del mangiar bene targate Espresso e Gambero Rosso.

Non era scontato, nonostante i vent’anni di storia maturata e riconosciuta a ogni livello da Giuliana Saragoni e Moreno Balzoni. Non lo era perché entrare in guida non lo è quasi mai, ma anche perché di altre trattorie che abbiano sede all’interno di un Eataly, in quelle stesse guide non ce ne sono altre. Che la Trattoria di Giuliana «abbia un passato» è indubbio, la cosa che fa la differenza è che quel passato se lo sono portato dietro nel nuovo e insieme ai loro «ragazzi», la figlia Michela e il marito di lei Paolo Berardi, lo hanno difeso con le unghie e con i denti, scardinando un po’ anche i format che inevitabilmente un marchio internazionale come Eataly impone. «Normalmente i menù di Eataly sono imposti dalla casa madre e sono uguali per tutti i punti ristorazione - spiega Paolo Berardi -. Nel nostro menù si trovano i piatti della cucina di giuliana, più due cose che sono must per Eataly, la battuta di carne cruda e la tagliata, che non non avevamo mai voluto fare perché la facevano tutti. Più alcuni piatti di pesce, un primo e un secondo. In città ce lo chiedono». Ma se si vanno a vedere le statistiche (ogni sera si invia alla casa madre un dettaglio preciso dei piatti scelti dai clienti e venduti), si scopre che ad andare per la maggiore sono ... le famose polpette di nonna Diva. «Anche i dipendenti all’ora della pausa pranzo chiedono sempre e solo quelle. Quante polpette mangiano questi ragazzi!» scherza Alyna che, storico braccio destro di Giuliana Saragoni, ora è alla guida della cucina di piazza Saffi. Le stesse storiche polpette sono alla base anche del “Diva -Burger” e del provocatorio “kebab romagnolo” servito al terzo piano, quello cosiddetto del “vino libero” dove viene servita una ristorazione più veloce.

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