Ex Limonetti, recupero dopo la confisca

Rimini

FORLÌ. Un fabbricato artigiano costruito a ridosso del fiume Rabbi, nelle vicinanze dell’ospedale di Vecchiazzano, e circondato da cinque ettari di terreno, è stato confiscato perché frutto di un giro di usura. La storia risale agli anni ’90 e adesso quei campi rinascono grazie all’assegnazione a due cooperative sociali che li hanno ripuliti e messi a semina. Nei capannoni liberati si realizzeranno anche alcune aule didattiche.

Passato nelle mani del Comune, oggi il complesso noto come “Ex Limonetti” in viale dell’Appennino, 282, è un progetto unico per le sue caratteristiche. I vari ettari di terreno che erano ormai utilizzati come discarica, pieni di lamiere e detriti, dal 2011 sono stati affidati a bando alle cooperative “Coforpol” ed “Ecosphera”, che si adoperano anche per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Attualmente sono tre i lavoratori che dopo la bonifica dell’area hanno iniziato la semina dei campi, il regime pieno arriverà da questa primavera e si prevede l’occupazione di cinque lavoratori. Nell’area sono stati realizzati anche alcuni orti sociali, mentre gli ortaggi prodotti sono destinati alla vendita diretta. «La considero una delle conquiste più importanti di questa amministrazione - dice il sindaco Roberto Balzani - e spero che città e università continuino a collaborare».

L’esperienza, infatti, si è caratterizzata anche per la partecipazione degli studenti che aderiscono all’Osservatorio sulla legalità, presieduto dai docenti Marco Borraccetti, Giovanni Mazzanti e Roberto Rizza, che svolgono ricerche sul tema dell’infiltrazione delle mafie sul territorio. «Problema vasto - sottolinea Borraccetti - tanto che sono 8 le denunce per usura arrivate solo l’anno scorso sul tavolo della Procura». Il progetto di recupero è stato presentato ieri in Municipio a seguito dello stanziamento di 175mila euro arrivati grazie dalla legge regionale 3/2011, presente anche la vice presidente della Regione, Simonetta Saliera. Soldi utili a far partire il primo lotto di lavori, questa volta sui capannoni. L’idea è di destinare i locali dell’ex poltronificio ad aule dove tenere laboratori e campi estivi per ragazzi.

«Gli uffici sono impegnati per questo nelle pratiche amministrative - spiega Valentina Ravaioli, assessore alle politiche giovanili che ha seguito l’iter - perché il fabbricato è collocato in una zona a rischio esondazione ci vogliono grossi interventi di restauro. Ci vorrà, quindi, almeno un anno di studio prima che diventi effettivo».

 

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