«Balzani, ripensaci siamo con te»

Rimini

FORLI. Il sindaco Roberto Balzani è intervenuto per un quarto d’ora subito dopo l’apertura della direzione comunale, integrata da quella territoriale del Pd forlivese, introdotta da Valentina Ancarani. Balzani non è sembrato contrito, tanto meno pentito per la scelta che ha annunciato: la non ricandidatura per un secondo mandato come candidato sindaco. E per convincerlo, al di là della pressione che le due direzioni del Pd continuano ad esercitare, c’è anche oggi l’incontro con Stefano Bonaccini, nel suo incarico di responsabile nazionale organizzativo del partito democratico. Solo oggi, dunque, potremo conoscere il contenuto del dialogo con Balzani che non ha fatto menzione del tipo di agenda che intratterrà con il segretario regionale uscente del Pd. In ogni caso nel suo intervento di ieri Balzani, che poi ha lasciato la discussione «per non influenzarne andamento ed esito» ha ripreso il senso politico della sua critica sull’esaurimento del modello di governo regionale. «Il Ptr del 2010 - ha detto Balzani - si è insterilito in una faticosa negoziazione territorio per territorio perdendo quel ruolo di guida che la Regione ha saputo svolgere in passato». Un passato remoto, se pure molto glorioso.

Rifiuti e Sanità. Di persona Vasco Errani non è stato citato, ma sui rifiuti Balzani ha ricordato «che la posizione di Forlì non è isolata di fronte al resto delle città che hanno inceneritori e che l’accoglienza di rifiuti da altre regioni sarà il nuovo terreno discriminante per impedire nuovi smaltimenti, mentre sulla sanità c’era un accordo, Cesena a parte, fra i sindaci».

Il dibattito interno. Nel dibattito la linea di solidarietà con Balzani è stata unanime e anche l’invito delle due direzioni a ripensarci. Certo che fra i toni di un Thomas Casadei, disposto a sottolineare errori di linea marcati dal vertice della Regione e quelli di Tiziano Alessandrini, molto più conciliante con le scelte del presidente Vasco Errani c’è un solco che esiste. La realtà è che il Pd forlivese si prepara ad una battaglia politica per portare la sua linea di innovazione, capace di coagulare le aree Renzi e Civati fino al cuore del potere regionale consolidato e tradizionale secondo i fasti di un “modello emiliano” del secolo scorso. L’ambizione è grande, ma di fronte allo sgretolamento delle forme tradizionali di consenso tutto può accadere. Balzani i problemi non li ha nel Pd forlivese, se mai li ha in viale Aldo Moro.

Pietro Caruso

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