Electrolux, rivolta sindacale contro il taglio degli stipendi

Rimini

FORLÌ. La mobilitazione nazionale decisa dai sindacati per salvaguardare i dipendenti delGruppo Electrolux passa, ovviamente, anche da Forlì, il cui stabilimento - insieme a quelli di Solaro (Milano), Susegana (Treviso) e Porcia (Pordenone), è nell’occhio del ciclone per la volontà della multinazionale svedese di ridurre drasticamente gli stipendi e addirittura chiudere il sito di Porcia.

Ieri mattina si sono svolte nella sede di Villanova assemblee alla presenza del coordinatore nazionale Fiom per la vertenza Electrolux, Stefano Zoli, con uno sciopero di un’ora e tre quarti. Agitazioni articolate - «senza, però, l’intenzione di danneggiare la produzione», dicono i sindacati - sono previste anche per oggi i concomitanza della riunione a Roma con i vertici nazionali del gruppo convocati dal ministro Flavio Zanonato.

Durissima la reazioni dei rappresentanti dei lavoratori, che definiscono «indecenti» le proposte dell’azienda finalizzate ad abbassare drasticamente il costo del lavoro per avvicinarlo a quello della concorrenza asiatica e coreana in particolare. Nel dettaglio il Gruppo propone di tagliare di circa 130 euro al mese stipendi medi da 1.350, sospendendo la contrattazione di secondo livello, così come di ridurre dell’80 per cento i 2.700 euro di premio aziendale, portando a 6 ore l’orario di lavoro. «In busta paga non verrebbero più pagati i premi variabili e quelli fissi - ricorda il segretario della Fiom forlivese, Michele Bulgarelli - oltre al blocco degli scatti di anzianità e alla riduzione di assemblee sindacali, pause, permessi. In più è sicuro il peggioramento delle condizioni di lavoro, passando ad una produzione di 85 forni all’ora contro i 74 attuali e di 78 piani cottura contro 57». Sulla vicenda interviene anche Beppe Grillo sul suo blog dove - pur attaccando il comportamento del Gruppo svedese - definisce le lamentele del sindacato «lacrime di coccodrillo».

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