Corso Diaz, scintille per gli alberi

Rimini

FORLÌ. Il fronte di chi difende gli alberi di corso Diaz e quello dei favorevoli al taglio dei bagolari si sono incrociati, tra toni aspri e scintille fin dai primissimi minuti, ieri sera in salone comunale per l’incontro pubblico sul tema che sta infiammando la città da settimane. Secondo i piani dell’Amministrazione le 17 piante del viale centrale (15 bagolari e 2 alberi di Giuda) andrebbero tagliate e rimpiazzate con filari di peri da fiore.

Le motivazioni. «Non certo un taglio ingiustificato» ha subito rimarcato l’assessore al verde e al decoro urbano Veronica Zanetti. Ma nato «per riqualificare il corso con piante più adatte al contesto». Oltre 200 i cittadini presenti in sala: dal mondo dell’associazionismo, alla parte politica ma soprattutto tanti residenti accorsi alla discussione pubblica. «Nella scelta delle alberature - ha ricordato Zanetti - vanno considerati aspetti come resistenza all’inquinamento, alle malattie, manutenzione e dimensioni. In corso Diaz fino agli anni ’80 erano presenti i Ligustrum, alberi di piccole dimensioni». Poi sostituiti con bagolari, «un errore - ha tuonato - alberi del tutto inadatti per dimensioni e per apparato radicale alla strada». Secondo il piano anche le 6 Lagerstroemia ancora presenti verrebbero rimosse e trapiantate nel vivaio comunale e poi riportate a “casa” nei giardini della Rocca di Ravaldino. «Vogliamo anche razionalizzare e omogeneizzare le 62 aiuole presenti di 22 dimensioni diverse». I lavori partirebbero in autunno per un importo di 133mila euro. Tutto per arrivare, entro l’anno, «a un piano del verde condiviso e frutto di confronti».

Tensioni. Fischi e contestazioni hanno scandito la serata, durante la quale i toni sono più volte trascesi al limite della bagarre, tanto che in sala è comparsa la Polizia municipale per calmare gli animi. «C’è un errore fondamentale, non ascoltare cosa vogliono residenti e cittadini che hanno raccolto 2,300 firme», ha attaccato Sauro Turroni (Verdi). E poi è arrivata la proposta. «Invece di tagliare, eliminate i marciapiedi, le piante avrebbero più spazio e fungerebbero da dissuasori di velocità», ha chiesto Luciana Prati di Italia Nostra. «Altro che riqualificare - ha protestato Nicola Vaccari, residente nel corso - questo è uno scempio». «Noi diciamo sì al progetto - ha rivendicato tra i fischi Alberto Conti del Wwf - perché ci siamo avvicinati alla questione senza paraocchi ma entrando davvero nel merito della questione».

 

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui