I "Messaggeri della ricerca" di nuovo in sella

Rimini

MELDOLA. Un assegno da 1.600 euro consegnato nelle mani del direttore scientifico Dino Amadori e un plotone di 15 ciclisti pronti a partire sabato mattina da Forlì per raggiungere Lignano Sabbiadoro in sella alla propria mountain bike, macinando in tre giorni oltre 340 chilometri di sterrati lungo l’antico sentiero dei Romei. Sono i sostegni, concreti e significativi ben al di là dei numeri che li caratterizzano, che l’Istituto Tumori della Romagna continua a ricevere dai “Messaggeri della ricerca”.

L’iniziativa, ribattezzata “Ride for Aid 2015”, che attraverso lo sport promuove e sovvenziona l’attività dell’Irst-Irccs di Meldola, è giunta alla sua 4ª edizione e dopo avere solcato per anni i sentieri che dal capoluogo conducono a Roma (e raccolto dal viaggio del 2014 i 1.600 euro donati ieri), quest’anno guarda per la prima volta a Nord-Est. Cambia il tragitto, non mutano però le finalità.

Sabato alle 9 da piazza Saffi, il treno dei Messaggeri guidato dal loro fondatore Daniele Avolio e accompagnato dal sindaco di Forlì Davide Drei, dettosi «orgoglioso che il messaggio parta dalla nostra città» s’avvierà per la prima di tre tappe che toccheranno Ravenna e Comacchio sabato, Chioggia domenica e infine Lignano. Lunedì alle 16 l’arrivo in occasione della cerimonia inaugurale dei “World Sports Games”, la piccola olimpiade degli atleti-lavoratori organizzata dagli enti sportivi Csit e Aics.

«Sarà l’occasione per consegnare la nostra pergamena, oltre che ai sindaci delle città che toccheremo, anche al presidente del Coni, Giovanni Malagò e al deputato e presidente nazionale Aics, Bruno Molea - spiega Daniele Avolio -. Arriveremo allo stadio in mountain bike e insceneremo una staffetta con Carlo Simionato che quest’anno sarà il nostro testimonial». Il velocista che con Mennea, Tilli e Pavoni vinse l’argento nella 4x100 dei Mondiali 1983, sarà presente anche nella sua Ravenna all’arrivo di sabato mattina e alla presentazione della “missione” dei Messaggeri ha ammesso che «prestare l’immagine a questo scopo non solo mi fa sentire vivo, ma era il minimo che potessi fare dopo avere ricevuto così tanto dall’atletica leggera». Al suo fianco il direttore scientifico dell’Irst-Irccs si emoziona al ricordo della staffetta di Helsinki e sorride alla consegna dell’assegno. «Andate avanti così per anni, magari per sempre e non pensate che 1.600 euro siano pochi, sono in realtà importantissimi - afferma Dino Amadori -. Questa cifra ci permette di fornire i medicinali a una donna affetta da tumore al seno per tutto il ciclo di cure e, forse, di salvarle la vita».Sì, perché lo scopo dell’iniziativa che ha avuto un prologo ieri sera alla Festa dello Sport di Villafranca (da quest’anno ne è diventata partner) è proprio questo: aiutare chi aiuta. «Il motto del nostro viaggio sono “quattro S” - scandisce Avolio -. Sport, salute e solidarietà per dare speranza a chi soffre».

 

 

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