«Non si può giocare un ruolo subordinato rispetto a quello di Bologna»

Rimini

FORLÌ. «Da parte nostra assoluta disponibilità a parlare di una “città metropolitana romagnola”, anche se non vogliamo legarci subito a definizioni o etichette particolari, perché siamo convinti che sia la dimensione ideale con la quale questo territorio può ritrovare identità e progettualità».

Con queste parole il sindaco di Forlì Davide Drei rende concreta la sua totale apertura al progetto lanciato prima dal collega di Cesena Paolo Lucchi e poi subito ripreso dal primo cittadino di Ravenna Fabrizio Matteucci.

«Il dibattito - riprende Drei - rientra nel più vasto disegno di riordino istituzionale che vedrà la nascita della Città metropolitana di Bologna, nei confronti della quale non vogliamo giocare un ruolo subordinato. Non è un problema di termini ma di sostanza. L’importante è parlare di Romagna e di una entità che ha già sperimentato forme di intesa come la sanità (Ausl unica, ndr) e i trasporti, ma che ha anche scontato mancanze di collaborazione importanti come sul fronte degli aeroporti, vedi l’eloquente vicenda degli scali di Forlì e Rimini. Per questo la provincia di Romagna dovrà essere inevitabilmente il nostro orizzonte e ai sindaci spetta disegnarne i compiti».

«Se le nuove Unioni, infatti - conclude il primo cittadino forlivese - saranno i luoghi di economie ed erogazione di servizi, la nuova realtà dovrà per forza di cose essere chiamata a fare progettazione. Da parte mia mano tesa agli altri sindaci».

 

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