Uccide la moglie con 8 coltellate

Rimini

FORLÌ. Otto coltellate per uccidere la moglie. Si stavano separando, ma la loro storia si è interrotta nel modo peggiore. Monica Moldovan, 42 anni, badante rumena, è morta ieri intorno alle 17 in via Cristoforo Scanello, a Bussecchio. Trafitta al collo, all’addome e in altre parti del corpo dalla lama tenuta in mano dal marito, Ionel Moldovan, 47 anni. Che così ha deciso di punire un presunto tradimento della moglie, con la quale i rapporti da tempo erano tesi.

Lei aveva confessato in passato il timore per quell’uomo che la infastidiva. Sposati, due figli e tre nipoti, la donna è stata freddata sulla soglia della casa dove lavorava come badante. Accudiva da un paio di mesi un anziano non autosufficiente. Dormiva in quella casa, al civico 27 di via Cristoforo Scanello. Proprio lì l’ha raggiunta il marito. Per ucciderla. Ha suonato il campanello, lei gli ha aperto, hanno litigato.

«Cosa hai fatto?» ha gridato una vicina vedendolo col coltello insanguinato davanti al corpo della povera donna. «E’ mia moglie, mi ha tradito, l’ho uccisa» ha risposto. E’ stato lui stesso a chiamare ambulanza e Carabinieri. Li ha attesi lì, a pochi metri dal cadavere della donna. L’operatore del 112 lo ha trattenuto al telefono perché non si allontanasse. Ammanettato dai militari che lo hanno bloccato e messo nell’auto per portarlo in caserma e poi in carcere. Lui ha atteso senza un gesto fuori posto, senza agitarsi, come se con quell’omicidio si fosse tolto un macigno che opprimeva una mente ormai annebbiata. Terribile e spietata. Senza scampo la 42enne, raggiunta da otto colpi. Due, entrambi mortali, al collo. Gli altri all’addome e alle mani, quando la donna ha provato a difendersi da quella furia inesorabile. In breve tempo quel budello di strada, una traversa di via Cerchia, è stata bloccata dalle auto dei Carabinieri e dalle ambulanze. Sul posto è arrivato il procuratore capo di Forlì, Sergio Sottani, con il sostituto procuratore di turno, Lucia Spirito. Hanno raccolto le prime frammentarie ricostruzioni dei Carabinieri, poi il procuratore è partito insieme ai militari per accompagnare il fermato, residente in viale Salinatore, in caserma per il primo interrogatorio. Dove avrà cercato di capire quale meccanismo possa aver spinto l’uomo a uccidere la moglie e poi ad aspettare l’arrivo delle forze dell’ordine. Immobile, quasi tranquillo. Naturalmente tanti particolari dovranno essere chiariti. Se fosse andato lì per vendetta, per parlare o semplicemente per uccidere. «Mi tradiva, l’ho uccisa, adesso ammazzate anche me» ha detto.

 

 

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