Attacco al "Ridolfi", Drei: «Merola inqualificabile»

Rimini

FORLÌ. «Sono esternazioni inqualificabili, ma che purtroppo non mi stupiscono affatto visto che su infrastrutture e aeroporti da sempre Bologna vuole giocare una partita tutta sua a scapito degli altri territori della regione». Con voce secca e contenuti duri il sindaco Davide Drei respinge al mittente le nuove accuse del primo cittadino felsineo Virginio Merola, che ha giudicato «sbagliato dal punto di vista del mercato e della politica industriale» il salvataggio del “Ridolfi”.

Parole pronunciate a un convegno di Federalberghi e rafforzate dall’auspicio «di una sempre maggiore integrazione tra gli scali di Bologna e Rimini», che hanno suscitato in risposta una vera alzata di scudi nel Forlivese. A partire dal sindaco che rimarca: «Se un collega si astenesse dal valutare faccende che non lo riguardano e su cui non ha elementi per poterle valutare, sarebbe gradito, ma tant’è: con questi atteggiamenti forzati e questa ostilità, la credibilità di Merola subisce un ulteriore colpo anche come presidente di una città metropolitana che vorrebbe imporsi come leader in regione. Bene, non ci siamo proprio, spero che i sindaci emiliano-romagnoli e la Regione stessa ne tengano conto in un confronto che nasce nel peggiore dei modi».

Nel merito del rilancio dello scalo, Drei conferma che a inizio giugno “Air Romagna” avrà le chiavi da Enac e inizierà ad attuare investimenti e lavori e che «le nostre istituzioni hanno solo garantito con trasparenza che ci fossero le condizioni affinché un privato potesse sviluppare un proprio progetto che si spera abbia ricadute benefiche per tutto il territorio».

La società di gestione? Opta per un sostanziale silenzio diplomatico. «Perché ci dovrebbero allarmare le dichiarazioni di Merola? - afferma il direttore di “Air Romagna” Sandro Gasparrini -. Noi rispettiamo le opinioni di tutti, tiriamo diritto e aspettiamo il ritorno di Robert Halcombe tra quindici giorni per mostrare come tutto proceda secondo i piani».

Dalla politica, invece, toni più severi. «Le parole del sindaco Merola sono fuori luogo e insensate - dichiara il deputato del Pd, Marco Di Maio -. Riproporre oggi la guerra dei cieli è allucinante, denota scarsa lungimiranza e non sarebbe positivo neppure per Bologna. Peraltro la stessa Regione è impegnata nel sostenere la riapertura dello scalo, che a differenza del passato non comporta la spesa di un solo euro pubblico. I campanili e le divisioni territoriali degli ultimi anni hanno provocato danni evidenti e fatto perdere molte opportunità; pensare che le singole città possano essere governate con l’ostilità nei confronti degli altri territori vicini è controproducente per tutti». Sulla falsariga la segretaria “dem” forlivese, Valentina Ancarani. «Affermazioni sconsiderate appartenenti a una concezione delle politiche territoriali superata. La privatizzazione della gestione dell’aeroporto di Forlì consentirà di valorizzare questa infrastruttura, dentro un contesto di alleanze territoriali e non più in competizione con gli altri scali».

Bordate anche da Lega Nord col segretario Jacopo Morrone: «Il “Ridolfi” non è affare di Merola, ma le sue parole denotano anche il caos politico che regna nel Pd. Gli consiglio comunque di rispolverare la memoria e di fare chiarezza sui sostanziosi finanziamenti pubblici che in questi anni hanno risollevato le sorti del “Marconi” impedendone il tracollo».

 

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