FORLÌ. Da Palazzo Gaddi al Museo della marineria di Cesenatico. Ultimo viaggio, non sulle onde ma via terra, per “La Falcia”, detta confidenzialmente “Beppa”, piccola lancia di 5 metri che dal 1969 era stata donata al Comune, esposta in una saletta del Museo etnografico “Pergoli”.
Un’imbarcazione tradizionale del litorale adriatico – con la tipica vela “al terzo” – fatta costruire nel 1949 dai fratelli Giovanni e Siro Ricca Rosellini, quest’ultimo preside storico dell’Istituto tecnico industriale “Marconi”. Aveva, di caratteristico, la vela dalla forma trapezoidale e il punto nel quale l’antenna è fissata all’albero, fissato a circa un terzo della lunghezza.
Ieri ha levato per l’ultima volta l’ancora da Forlì, e per farlo è stato necessario anche aprire una breccia in una parete interna dello storico palazzo di corso Garibaldi, dove è stata custodita per oltre quattro decenni.
A salutare il veliero tradizionale oltre al sindaco Davide Drei, c’erano anche le maestre e gli alunni della scuola elementare “Fellini”, che nei mesi scorsi hanno studiato storia e equipaggiamento della barchetta, e il figlio di Siro, Salvatore Ricca Rosellini, noto gastroenterologo forlivese, che ricorda le uscite in mare da bambino. «Era stata commissionata a un maestro d’ascia di Cattolica e per vent’anni, ogni estate, veniva tirata fuori dal magazzino e portata a Cesenatico – ricorda l’erede -. Poi ci fu l’avvento dei motori, fu istituito il divieto di navigare nei porti senza motore. Mio padre era un cultore della storia della marineria, fu anche tra i promotori del museo che la ospiterà, per questo oggi sono felice che possa rivedere il mare». La piccola barca a vela, del genere che all’epoca venivano utilizzate per portare giornalmente dai luoghi di pesca dei grossi battelli il pesce sulla terraferma, sarà ripulita ed esposta al pubblico a partire dal prossimo mese. Un trasferimento che porta l’imbarcazione in luogo idoneo e fruibile (perché la parte di Palazzo Gaddi che la ospitava è chiusa dal 2004), per il quale hanno lavorato insieme il Servizio cultura comunale e l’amministrazione della cittadina costiera, presente ieri con il sindaco di Cesenatico, Roberto Buda e Davide Gnola, direttore del Museo della marineria.
Falcia – «viene da falciare, avevamo una cavalla che si chiamava così, forse è questa l’origine del nome» spiega Salvatore Ricca Rosellini – è tornata a casa: non riuscirà a solcare il mare, ma potrà di nuovo sentire la brezza marina.