Testata di rabbia, morto l'operaio

Rimini

FORLIMPOPOLI. Non ce l’ha fatta Bassirou Thiaatiam, l’operaio 55enne di Forlimpopoli finito all’ospedale venerdì scorso in seguito alla testata assestata contro un camion fermo. Troppo gravi, infatti, le lesioni riportate a causa del violento impatto, conseguenza - come ricostruito dai Carabinieri di Marina di Ravenna intervenuti sul posto - di uno scatto d’ira compiuto dall’uomo dopo una discussione con alcuni colleghi. Una morte assurda dopo un episodio che ha dell’incredibile. Ricoverato in prognosi riservata per via del severo trauma cranico riportato, nella tarda mattinata del giorno di Pasquetta il suo quadro clinico si è ulteriormente aggravato e alle 12.15 i medici ne hanno accertato il decesso, sopraggiunto, come indicato dal referto dell’Ausl, per “arresto di tutte le funzioni cerebrali in gravissima sofferenza cerebrale anossica da arresto cardiocircolatorio e trauma cervicale”.

Riconoscimento. Le condizioni dell’uomo, un cittadino senegalese residente a Forlimpopoli, erano parse critiche sin dal primo momento, tanto che un altro operaio di un’azienda vicina (il quale, dopo aver udito delle urla, era uscito in strada per capire cosa stesse succedendo) vedendolo a terra privo di coscienza gli aveva praticato un massaggio cardiaco in attesa dell’arrivo del 118, che nel frattempo era stato allertato. A lungo poi i medici avevano tentato di rianimarlo sul posto prima di trasferirlo in coma all’ospedale. Ieri mattina all’obitorio, dopo il riconoscimento da parte del figlio (la madre invece si trova nel suo paese d’origine), è stata eseguita l’ispezione cadaverica; ancora da fissare la data dei funerali.

La dinamica. Il dramma si è consumato in un cantiere nell’area portuale tra via della Burchiella e via della Battana. Stando a quanto ricostruito dai militari intervenuti, che hanno sentito oltre ai colleghi dell’uomo anche altri testimoni che hanno assistito alla scena, sembra che il 55enne avesse litigato con alcuni operai della sua stessa ditta. Una discussione scaturita a quanto pare da futili motivi, una querelle sulla modalità adottate per l’effettuazione di alcuni scavi che ha fatto salire i decibel della conversazione. All’improvviso però la lite ha preso una piega inaspettata, quando l’uomo, all’apice del nervosismo, ha assestato una testata contro un mezzo pesante parcheggiato in prossimità del cantiere. Una reazione impulsiva simile per dinamica a quella compiuta nel 1993 dal cestista Slobodan Jankovic, che rimase tetraplegico dopo una testata contro la base del canestro in seguito ad una decisione sfavorevole dell’arbitro in occasione di una partita di play off del campionato di basket greco. Ma nel caso del senegalese le conseguenze sono state ancora più gravi, fino alla morte.

 

 

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