Consegne a domicilio a colpi di pedale

Rimini

FORLÌ. Da due anni percorre su e giù le strade della città e dei paesi limitrofi macinando oltre 100 chilometri al giorno, dal lunedì al venerdì, dalla mattina all’ora di cena, sia che il cielo sia illuminato dal sole sia che imperversino vento o pioggia. Il tutto per consegnare pacchi, documenti, merce della tipologia più varia, generi alimentari, sempre e solo in sella a una bicicletta. E’ Denis Frulloni, 49 anni, sposato con tre figli, il primo bike messenger di Forlì, ossia il primo corriere espresso a due ruote e pedale che ha fatto di una passione e di un’esigenza, un lavoro che in realtà come Stati Uniti, Paesi del Nord Europa e grandi metropoli è diffuso, ma che per il “cittadone” è ancora un’esperienza pionieristica.

Eataly. Ieri, per tutta la giornata, Frulloni e la sua cargo bike “Bullitt” si sono messi a disposizione della curiosità dei forlivesi davanti all’ingresso di “Eataly” in piazza Saffi. Sì, perché proprio il punto vendita della catena creata da Oscar Farinetti lo ha scelto per consegnare la spesa ai propri clienti, specialmente quella più pesante e ingombrante, senza costringerli a muoversi con le sporte in mano o a cercare parcheggio in centro appositamente per fare l’acquisto. Insomma, tornando con la mente al dibattito sorto al momento dell’apertura di “Eataly”, se l’auto non va in piazza nessun problema: i prodotti vanno a casa dei forlivesi con il mezzo più ecologico possibile.

«Anche con quello più snello e veloce – assicura Frulloni -. Quando ha aperto “Eataly” e ho letto il dibattito che s’era creato, mi sono proposto al direttore commerciale come soluzione potenziale a una sua legittima esigenza e ci siamo messi dubito d’accordo: io consegno i loro prodotti sino a 5 chilometri dalla piazza (con tre fasce di supplemento da 2,50 a 5,50 euro a seconda della distanza, ndr.) e così la gente ha un’opportunità nuova in più, è libera di scegliere. A Forlì questa chance non c’era e mi fa piacere che attraverso di me si possa anche creare una nuova mentalità, alternativa all’auto, che poi è sinonimo di libertà per la gente».

No all’auto. Sì, perché Frulloni quella proprio non la usa. «Da sempre mi muovo in bici. Ci andavo al lavoro alle 6 di mattina e i colleghi mi prendevano per matto. Poi persi l’impiego da magazziniere in un’azienda del settore librario e siccome conoscevo la realtà dei city messenger fui quasi chiamato a diventarlo anch’io nel marzo del 2013. Ora ho 4 mezzi: una mountain bike, due bici a scatto fisso e la “Bullitt” con vano frontale da 100 chili di carico. Con il mio zaino da due anni viaggio in tutta Forlì, ma anche a Forlimpopoli, Meldola, Castrocaro e addirittura sono andato a Cesena e Cervia su commissione di imprese artigiane, farmacie, uffici, esercizi commerciali. Consegno di tutto a con tariffe decisamente basse (i contatti al sito www.corrierinbici.it, ndr.), ho portato a domicilio persino articoli di sexy shop... Lo faccio credo più rapidamente dei classici corrieri motorizzati».

I problemi. Due anni di pedalate, allora la scommessa è vinta? «Non ancora, ci proviamo. A volte ho anche 50 consegne e in quei casi c’è chi mi aiuta a farle, ma faccio quasi tutto io e la domanda non copre l’offerta potenziale». Sì, ma Forlì è una città a misura di bicicletta? «Per niente - afferma il “pony express ecologico” - Muoversi è pericoloso, anche le ciclabili lo sono e i servizi sono troppo distanti l’uno dall’altro mentre dovrebbero essere più concentrati. Sono, però, favorevole a un centro storico sempre più pedonalizzato: il cuore di Forlì non deve ricalcare il modello dell’Iper».

 

 

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