Ciclope, gli studi sulle turbolenze hanno una casa

PREDAPPIO. Tre temi hanno accompagnato l’inaugurazione del Ciclope, illustrati con chiarezza non dogmatica da Alessandro Talamelli a cui si deve in gran parte la genesi del progetto. Come ha sottolineato Giorgio Frassineti «è un giorno lieve nella mia vita da sindaco di Predappio. Nota per il sangiovese ed il duce si appresta a diventare celebre anche per altro. Ma senza Alessandro Talamelli tutto questo non ci sarebbe stato».

Ed allora il professore dopo aver moderato gli interventi è diventato protagonista per spiegare «perché la turbolenza, perché il livello internazionale, e soprattutto perché a Predappio». In una sala gremita ha snocciolato una serie di slide per spiegare come «la turbolenza pervade la vita di tutti i giorni e non va vista solo come confusione o scompiglio secondo la definizione di autorevoli dizionari ma pensando che senza la turbolenza non ci sarebbe vita sulla terra in quanto verrebbe a mancare lo scambio fra anidride carbonica ed ossigeno». Lo studio della turbolenza è fondamentale in aviazione perché con la riduzione dell’ 1% di resistenza un velivolo risparmierebbe 200mila euro all’anno di carburante. «Questi studi per molte decine di anni non si potranno fare al computer – ha aggiunto Talamelli che poi si è addentrato nei due grandi temi. Predappio perché ha strumenti operativi naturali e non generati come succede ad esempio a Princeton od al Cern di Ginevra. Infine non è possibile attivare progetti di questo tipo senza il consenso della comunità scientifica internazionale».

Palma Costi assessore regionale Attività produttive aveva spinto «sull’attrattività di questo tecnopolo e non solo da e per le imprese del settore aerospaziale – rivendicando il ruolo dell’ente – che ha investito 4 milioni di euro per una struttura unica al mondo». Per il presidente della Provincia Davide Drei «è l’esempio di un territorio che lavora coralmente creando sviluppo concreto». Applaudita più volte la testimonianza di Hassan Nagib (Illinois Institute) che ha definito il Ciclope «absolutely fantastic. Un laboratorio unico nel suo genere. Ma come comunità scientifica inizialmente abbiamo avuto dubbi sulla fattibilità del progetto per la posizione del sito». Arne Johannsson del Politecnico di Stoccolma ha definito Ciclope «pietra miliare nello studio della turbolenza. Ma questo – ha ammonito – è solo l’inizio di un cammino». Significativa la riflessione del rettore dell’università Ivano Dionigi : «La realtà che ci racconta Predappio è che il centro a volte occorre trovarlo in periferia».

 

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