Tra paura e natura

La città si prepara ad accogliere il suo festival, punto di riferimento della ricerca, avanguardia, sperimentazione teatrale, musicale, performativa. Il “ Santarcangelo festival”, in scena dal 6 al 15 luglio, il più longevo in Italia, è giunto alla 48ª edizione, pronto ad affrontare il traguardo del 50° anno con celebrazioni speciali. Intende confermare e rilanciare il suo ruolo nella scena contemporanea internazionale volgendo lo sguardo al mondo con oltre 150 appuntamenti, 54 formazioni provenienti dall’intero pianeta, 200 artisti molti dei quali in Italia per la prima volta «le cui voci – come dichiara la direttrice artistica Eva Neklyaeva – hanno molto da dire, seppure ancora ancora poco ascoltate».

Qui anche le modalità di creazione e di visione non sono convenzionali e puntano a essere prima di tutto “immersive”, cioè innestate nella comunità, nate insieme e per essa. Non è infatti un caso che nella creazione dei 150 appuntamenti, in gran parte pensati e creati per il festival, siano coinvolti oltre 200 tra adulti, adolescenti e bambini del territorio e che il pubblico venga chiamato a essere co-creatore in vari spettacoli. Pratiche queste volute e perseguite dall’Associazione Santarcangelo dei Teatri così come l’impegno per un numero sempre accresciuto di produzioni e coproduzioni e di prime europee. Confermati gli eventi gratuiti come il cinema in piazza; la musica dal vivo in piazza Monache, nello spazio Nicoletti e al circo “Imbosco”, che si arricchisce ancora più di musica dal vivo e di eventi performativi tra cui quello di Markus Öhrn, uno dei tre artisti associati del festival assieme ai Motus a a Francesca Grilli.

E ancora i progetti con i giovanissimi, come “Wash up!”, il fortunato minifestival condotto durante tutto l’anno dai giovani direttori che sfocia ora nel festival, la “Non-scuola” del Teatro delle Albe e “Let’s revolution” della compagna Patalò.

Il programma, come recita il titolo “Cuore in gola”, si basa su due temi fondativi che si intrecciano: la paura, colta nel momento dello stato nascente in cui può ancora farsi maieutica, cioè trasformarsi in qualcosa di costruttivo, e la natura, pensata come metafora che, permettendo l’attraversamento e la frequentazione di paesaggi sconosciuti, fa sì che ciò accada anche in riferimento al nostro inconscio.

Tra gli spettacoli da non perdere “Multitud” dell’uruguaiana Tamara Cubas che, il 6 luglio, aprirà il festival coinvolgendo circa 70 volontari. E ancora “Arrêt sur image” della coreografa greca Panagiota Kallimani, frutto di un laboratorio con i bambini. Non mancano i progetti speciali, tra cui quello con Macao, titolo “Crypto rituals” che introduce una criptomoneta, detta “Santa coin”, e collabora con i professionisti del territorio che si occupano di benessere e cura del corpo divenendo essi stessi protagonisti. Accadrà così che piazza Ganganelli sarà invasa durante i due fine settimana da “rituali” proposti dagli artigiani del corpo (un’acconciatura o un massaggio, una manicure o una lettura di tarocchi), acquistabili con la nuova moneta.

L’edizione 2018 ospiterà infine il mercatino artigianale “Garage sale”, la ristorazione vegan friendly al Centro Festival, attività sportive all’aperto, workshop, talk, momenti di condivisione e la collaborazione con “La notte rosa”.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui