In Emilia-Romagna il Pil è in crescita

Rimini

BOLOGNA. Ci siamo. La ripresa per l’Emilia- Romagna sembra, questa volta, essere a portata di mano. Certo, il quadro complessivo resta difficile, perché la disoccupazione resta alta rispetto ai livelli storici, i consumi non ripartono (-3,3% le vendite al dettaglio), la produzione industriale ristagna, l’edilizia soffre ancora molto (-4,6% il valore della produzione). Eppure qualcosa si muove lungo la via Emilia. Perché il 2014, stando alle previsioni di Unioncamere, che oggi, assieme alla Regione, ha presentato il rapporto annuale sull’economia, dovrebbe chiudersi con il segno “più”: il Pil a fine anno cresce dello 0,3%, contro la diminuzione dello 0,4% attesa per l’Italia. La ripresa si dovrebbe consolidare nel biennio 2015-2016, quando la crescita del Pil è prevista in ulteriore aumento (+1% e +1,5%). A trainare il sistema produttivo locale è, come sempre, l’export, cresciuto del 4,2% nei primi nove mesi dell’anno, soprattutto grazie alla meccanica (+2%), gli autoveicoli (+9%), la moda (+5,3%). Bene anche le piastrelle (+5,8%), in controtendenza il sistema agroalimentare (-0,4%), flessione dovuta soprattutto ai prodotti agricoli (-3,3%). A fine settembre la consistenza delle imprese attive è diminuita dell’1,1%: in termini assoluti si tratta di 4.600 imprese in meno in quasi tutti i comparti, con l’unica eccezione dell’energetico (+2,1%) grazie alla spinta delle energie alternative.

A soffrire di più sono le imprese giovanili, diminuite del 4,7%. Nel corso dell’anno si è registrato un leggero incremento dell’occupazione (+0,1%), determinata dagli occupati autonomi (+0,7%), mentre sono diminuiti dello 0,1% gli occupati alle dipendenze. Si dovrà attendere il 2023, però, per tornare ad un tasso di disoccupazione al 3,8%.

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