La disoccupazione in Emilia-Romagna cala ancora: il 2018 chiuso al 5,9%

Rimini

BOLOGNA. Il tasso di disoccupazione continua a scendere, arrivando al 5,9% a fine 2018, rispetto al 6,5% del 2017 e al 9% del gennaio 2015. Un dato, secondo le cifre diffuse dall’Istat, che pone l’Emilia-Romagna al vertice in Italia, seconda dopo il Trentino Alto Adige e davanti a Lombardia (terza col 6%) e Veneto (quarta col 6,4%). E sempre l’Istat ha certificato come l’anno chiuso da poco sia stato stato col segno più anche per l’export, con le imprese emiliano-romagnole che nel 2018 hanno fatto registrare vendite all’estero per oltre 63 miliardi di euro, il 13,7% della quota nazionale. Un aumento del 5,7% rispetto al 2017.

L’appello

«Questi numeri confermano la forza e la vitalità del tessuto socio-economico dell’Emilia-Romagna, ancora una volta locomotiva del Paese - afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini -. Ribadiamo la nostra richiesta al Governo di cambiare strategia economica, rilanciando gli investimenti e una politica industriale di sostegno alle imprese e al lavoro. In caso contrario anche la situazione in Emilia-Romagna è destinata a peggiorare».

Un fattore importante resta il collegamento tra scuola e mondo del lavoro. In Emilia-Romagna negli ultimi anni la dispersione scolastica è passata dal 13,3 (nel 2015) all’attuale 9,9%, centrando in anticipo l’obiettivo del 10 fissato dalla Strategia europea 2020.

Fondi e strategie

Per sostenere il lavoro la Regione ha stanziato oltre 40 milioni di euro per nuovi investimenti sulle persone, le imprese e le professioni e le competenze manageriali: 15 milioni stanziati per il nuovo Piano per la Rete attiva per il lavoro, per dare nuovi servizi ai cittadini disoccupati e alle aziende; 10 milioni per sviluppare competenze utili a processi di innovazione, destinati a imprese, quadri manageriali e professionisti; e prosegue anche l’investimento per la formazione, soprattutto per persone senza lavoro e per la prima occupazione, con un investimento di 17 milioni.

Mentre sono già oltre 560 milioni di euro le risorse messe a bando sui 786 milioni di dotazione del Fondo sociale europeo per il periodo 2014-2020; oltre 3mila progetti (quasi il 90% già avviati), più di 2mila dedicati a interventi per l’occupazione; 350mila le persone inserite in percorsi di formazione e di accompagnamento al lavoro, metà delle quali donne.

«Il Patto per il lavoro come proposta politica per tutto il Paese - commenta l’assessore regionale con deleghe a scuola, formazione professionale e lavoro, Patrizio Bianchi -. Il futuro di un territorio dipende dai livelli di istruzione dei suoi abitanti e il lavoro è lo spartiacque tra esclusione e inclusione, tra partecipazione attiva alla crescita di una comunità ed emarginazione».

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