La produzione industriale dell’Emilia-Romagna cresce ma in realtà è in flessione. Secondo l’ultimo rapporto di Unioncamere Emilia-Romagna nell’ambito della collaborazione con Confindustria Emilia-Romagna e Intesa San Paolo, con un ulteriore sensibile rallentamento, il volume della produzione è aumentato dell’1,4% nel terzo trimestre 2018, rispetto al +2,4% del trimestre precedente. Il fatturato estero traina ancora la crescita (+1,7%), ma ha subito un rallentamento più marcato rispetto al valore complessivo delle vendite. La prospettiva non appare incoraggiante considerato il forte rallentamento del risultato del processo di acquisizione degli ordini (+0,5%) e ancora più di quello degli ordini esteri (quasi invariati).
Il ritmo di crescita è da attribuire all’ampio aggregato delle industrie meccaniche, elettriche e dei mezzi di trasporto (+2,4%). È buona la crescita dell’industria del legno e del mobile (+2,2%) e dell’aggregato delle altre industrie manifatturiere (+1,6%). Si conferma la tendenza negativa delle industrie della moda (-1,1%). Tutti gli altri settori considerati hanno registrato un aumento della produzione, ma ampiamente inferiore alla media dell’industria regionale.
Nonostante un rallentamento generalizzato della crescita, l’espansione prosegue per le medio-grandi e le piccole imprese, mentre la tendenza diviene negativa per le imprese minori. In particolare, la produzione è scesa dello 0,3% per le imprese minori, mentre cresce, seppur ridotta all’1,7%, per le piccole imprese e all’1,8% per le imprese medio-grandi.
Le imprese attive, che costituiscono l’effettiva base imprenditoriale dell’industria in senso stretto, a fine settembre 2018, risultavano 45.065, con una diminuzione corrispondente a 203 aziende (-0,4%), rispetto allo stesso mese dello scorso anno, la più contenuta dal 2011.