Imprese e lavoro, entro febbraio 16mila assunzioni in Romagna

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Migliaia di posti di lavoro. Le stime (ovviamente arrotondate) dicono che nelle tre province romagnole nei mesi di gennaio e febbraio le imprese assumeranno 16.200 persone. Le previsioni arrivano dai calcoli del sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro.

Le tipologie

Come si può intuire il cosiddetto posto fisso resta quasi un miraggio. Tra Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini la previsione di assunzioni a tempo indeterminato non supera infatti mai il 19%. Il tempo determinato assorbe la maggior parte dei contratti previsti fino alla fine di febbraio: il 52% a Forlì, il 54% a Rimini e il 48% a Ravenna. Il settore somministrazione oscilla tra l’8% a Rimini e il 18% a Ravenna.

Come in più di una occasione hanno sottolineato sia sindacati che imprenditori, è evidente come la Romagna sconti ancora un “gap” qualitativo sul fronte dell’offerta del lavoro che rispecchia il tessuto produttivo locale, con meno imprese ad alta specializzazione tecnologica rispetto all’Emilia.

Ravenna

Sulla provincia di Ravenna le previsioni Excelsior indicano 5.890 assunzioni (nel trimestre dicembre-febbraio 7.800 totali). La figura più richiesta è l’operaio specializzato, al 36%, che però secondo le stesse imprese resta quella più difficile da trovare sul mercato del lavoro. Il 26% dei probabili assunti verrà assorbito dal settore commerciale e dei servizi, il 10% per svolgere mansione impiegatizia mentre solo il 15% per ruoli specialistici o dirigenziali (chiude la torta un 13% di profili generici).

Rimini

Sono 4.650 secondo il sistema informativo Excelsior i posti di lavoro che verranno coperti in questi primi due mesi dell’anno con altrettante assunzioni (da aggiungere alle 1.700 di dicembre per un totale nel trimestre di 6.350). Seguendo le inclinazioni del territorio a vocazione prevalentemente turistica, il 39% verrà assorbito nel commercio e nei servizi. Anche in questo caso però le imprese individuano proprio la figura dell’addetto all’accoglienza, all’informazione e all’assistenza alla clientela tra le più difficili da trovare.

Il 22% di “ingressi” nel mondo del lavoro sarà costituito da operai specializzati e un 16% da tecnici, specialisti e dirigenti.

Forlì-Cesena

Il numero di assunzioni è piuttosto corposo: 5.670 entro febbraio (1.830 a dicembre per un totale di 7.500). Anche in questo caso le peculiarità del territorio si riflettono nel fabbisogno stimato dalla piattaforma in base alle aggregazioni dei grandi gruppi professionali della classificazione Istat: 37% di operai specializzati e conduttori di impianti, 27% nel commerciale e servizi, un 8% di impiegati e un 15% di dirigenti, specialisti e tecnici.

Lo studio Excelsior

L’elaborazione del sistema informativo di Unioncamere e Anpal fotografa anche che in Romagna le aziende che in queste settimane e nel prossimo mese assumeranno dipendenti sono in particolare quelle di piccole dimensioni. Il 60% sono imprese al di sotto dei 50 dipendenti, a volte con pochissimi addetti. Poco più del 15% invece quelle strutturate con oltre 250 dipendenti.

Se si guardano le tre province romagnole la richiesta degli under 30 non supera secondo le stime il 28,4%. È il caso di Ravenna, mentre a Forlì-Cesena s scende al 27,9% e a Rimini al 27,7.

Infine, il titolo di studio. Quello più richiesto in questa infornata bimestrale nel mondo del lavoro è il diploma di scuola media superiore (41% a Ravenna la punta massima), seguito dal diploma professionale (il top con il 36% di Forlì) e dalla scuola dell’obbligo. Più staccata la laurea.

In provincia di Ravenna, stando alle analisi, tra i 7.800 profili che si inseriranno nel lavoro da dicembre a febbraio i laureati saranno solo l’8% del totale (il 10 a Forlì-Cesena e il 12 a Rimini).

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