Emilia Romagna, avanti tutta. È la prima regione in Italia

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BOLOGNA. L’Emilia Romagna continua a correre veloce e si prepara a chiudere il 2018 con un +1,4% di Pil, prima regione per crescita in Italia. Un ritmo confermato dall’andamento dei primi nove mesi dell’anno, nei quali la produzione industriale ha fatto registrare un +2,2% e l’export un +5,2%, con i 20 miliardi di saldo commerciale, valore più alto di sempre. Il manifatturiero è arrivato al quindicesimo trimestre di crescita, il comparto turistico cresce più del 4%, con 56 milioni di presenze, rispetto ai numeri record del 2017, in aumento anche i trasporti. Tengono le costruzioni, in particolare le imprese di piccola e media dimensione e il sistema creditizio ha ripreso a prestare denaro alle aziende. In calo anche la disoccupazione che si attesta al 5,9%.

Sono i dati del Rapporto 2018 sull’economia regionale dell’Emilia Romagna, realizzato da Unioncamere e Regione con il contributo di Aster ed Ervet e con le stime di Prometeia, presentato nei giorni scorsi a Coriano, in provincia di Rimini. Gli occupati hanno superato quota 2 milioni, 46mila in più nel terzo trimestre dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2017, con un tasso di occupazione vicino al 70% e quello femminile quasi al 63%, tra i più alti in Italia. In calo del 50% le ore di cassa integrazione autorizzata nei primi dieci mesi del 2018. Un ritmo che l’Emilia Romagna terrà anche nel 2019, con una crescita prevista del Pil dell’1,2% e la disoccupazione in calo ulteriore, al 5,7%. Si tratta di numeri in controtendenza rispetto al rallentamento congiunturale registrato a livello nazionale, con alcuni segnali di decelerazione, comunque da non sottovalutare, che si avvertono tra le imprese manifatturiere più piccole e quelle artigiane, mentre fatica ancora il settore del commercio.

«Mentre il Paese rallenta, l’Emilia Romagna non smette di crescere, così come sta facendo ormai da quattro anni – sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – sono numeri che dimostrano la forza del nostro sistema economico. Certo non vogliamo fermarci, nè essere fermati. Intendiamo proseguire con nuovi investimenti pubblici per completare i progetti infrastrutturali e di messa in sicurezza del territorio, i piani di edilizia scolastica e gli impianti sportivi, riducendo il carico fiscale per famiglie e imprese».

L’andamento regionale resta migliore di quello nazionale: l’Emilia Romagna si conferma al vertice della crescita tra le regioni italiane, sia nel 2018 che per il 2019. Secondo il rapporto, infatti, il Pil crescerà anche nel 2019: +1,2%. Il Pil regionale nel 2018 dovrebbe risultare superiore del 7,9% rispetto ai minimi toccati al culmine della crisi nel 2009, in linea con il livello del 2007 e superiore di solo il 9,8% a quello del 2000. Accelera sensibilmente la tendenza positiva degli occupati nel 2018 (+1,1%), che proseguirà anche nel 2019 (+0,6%). «Il rapporto dice che, anche nel 2018, l’Emilia Romagna è stata il motore del Paese. Se l’industria è chiamata alla sfida della rivoluzione tecnologica, il commercio deve trovare forme di convivenza con i giganti delle piattaforme digitali» conclude Alberto Zambianchi, presidente di Unioncamere Emilia Romagna.

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