“Ritengo che l’unione di tutta la Romagna, proseguendo il percorso che in tanti altri aspetti si sta facendo, porterebbe valore aggiunto alle Camere di commercio e all’economia territoriale”. Mentre è aperto il dibattito sulla fusione tra le Cciaa di Ravenna e Ferrara, il presidente dell’Ente camerale romagnolo, Fabrizio Moretti, rilancia l’ipotesi di una fusione tra le Cciaa delle province di Forlì-Cesena e Rimini, già avvenuta, con quella della città dei mosaici. Più complicato, invece, coinvolgere anche Ferrara.
A margine del Rimini incubator summit, in corso all’Innovation square, Moretti ricorda che “fin dai tempi passati ho creduto nell’opportunità che si faccia rete e connessione territoriale. Credo nel valore di unione della Romagna”. Certamente, prosegue, Ravenna e Ferrara “dovranno decidere loro se portare avanti il percorso che hanno deliberato a gennaio del 2017”. E “se questa fusione non avverrà, e in tanti ci accusano di non aver avuto la capacità di fare l’unione delle tre Camere di commercio della Romagna, ritengo che sarebbe opportuno e un valore aggiunto, in base all’esperienza positiva della fusione tra Rimini e Forlì-Cesena”, andare verso la fusione. “Sarà – ammette – un lavoro molto impegnativo unire le Camere di commercio come è stato per Forlì-Cesena e Rimini”. Tuttavia, ribadisce Moretti, “l’unione di tutta la Romagna, proseguendo il percorso che in tanti altri aspetti si sta facendo, porterebbe valore aggiunto alle Camere di commercio e all’economia territoriale”. A livello personale, Moretti non è contrario a un eventuale unione anche con Ferrara, ma è conscio che si incontrerebbero “tantissime problematiche”: infatti “la maggior parte delle associazioni sono contrarie a questa unione territoriale. È già complicato fare l’unione con Ravenna – conclude – ci sarebbero 10.000 polemiche”.