La Cmit a Ravenna arriva a 50 dipendenti e rilancia. Ora il centro di eccellenza ingegneristico

Ravenna

RAVENNA. Da quel taglio del nastro in via Guerrini, proprio nella sede che fu del colosso industriale che fece la storia di Ravenna, il Gruppo Ferruzzi, le assunzioni sono già raddoppiate: «Vede, la cosa entusiasmante del lavorare per questo gruppo è la programmazione. Abbiamo una proprietà lungimirante, ma la cosa più importante è che tutto sia attentamente studiato e rispettato nei termini. Per Hong Kong la gallina deve fare l’uovo due volte al giorno».

Stefano Schiavo è l’amministratore delegato di Cmit Europe e spiega come «sia giunta proprio in questi giorni la cinquantesima conferma ad una nostra lettera di assunzione. Partivamo da ventiquattro, ma come abbiamo già detto lo stabile di via Guerrini noi lo vogliamo riempire. E ci riusciremo». L’idea, per Cmit Europe, è quella di arrivare infatti a cento assunti, per lo più ingegneri, di qui alla fine del 2019.

Obiettivi

Del resto Ravenna dovrebbe essere il varco che il colosso China Merchants Group ha scelto per diventare un player attivo nell’ambito europeo, muovendosi sull’offshore (Cmit nasce dalle ceneri della Comart, gruppo Tozzi, che era andata in concordato nella fine dell’anno passato) e sul fronte della costruzione di navi da crociera. E il primo vettore su cui vuole investire sembra essere quello del know how. «Non sono pochi i centri di ricerca, in Italia – osserva lo stesso Schiavo –. Il tema è porre le condizioni per attuare qualcosa che sia davvero di alto livello». L’immaginario corre a Segrate, dove Huawei ha riconvertito un’area già fortemente vocata e ne ha fatto il riferimento assoluto del gruppo sulla ricerca nel microwave.

Centro di eccellenza

Cmit tiene presenti le best-practies messe in campo in Europa e pensa a «un investimento sulla conoscenza, che ci consenta di dotarci di un centro di eccellenza ingegneristico – spiega Schiavo –. Siamo ben consapevoli che su un fronte per noi così importante come quello dell’oil and gas l’università di Bologna sta muovendo passi importanti. Ad ogni modo noi abbiamo due filoni fondamentali su cui lavorare. L’offshore e l’ingegneria navale». E su questi due fronti Cmit Europe ha «tutto l’interesse a sviluppare professionalità di alto livello – spiega l’amministratore delegato del gruppo con sede a Ravenna –. Abbiamo l’arroganza e l’incoscienza, su questo fronte, di provare a concepire le cose in una dimensione di livello internazionale. Su questo abbiamo delle idee, e ci auguriamo di qui a fine anno di trovarci nella condizione di dargli concretezza. Con la consapevolezza di essere l’affaccio europeo di un gruppo con 146 anni di storia e con 18 miliardi di utile».

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