L’Università di Ravenna punta forte sulle biotecnologie blu

Ravenna

RAVENNA. Ravenna punta sulla Blue economy. E lo fa investendo sulla formazione di alto livello come dimostra l’inaugurazione del nuovo anno accademico 2018/2019 della laurea magistrale in Biologia marina, corso di studi del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali del Campus di Ravenna dell’Università di Bologna.

Connessione col mondo del lavoro

A dare il benvenuto alle matricole nel blocco di via Sant’Alberto è stata la coordinatrice del corso Rossella Pistocchi che ha spiegato come «in 11 anni dall’avvio, il corso di laurea si sia continuamente evoluto, ma sempre nell’ottica di favorire una maggiore connessione tra gli studenti e il mondo del lavoro, a esempio introducendo corsi con contenuti professionalizzanti e favorendo l’acquisizione da parte degli studenti di competenze trasversali da spendere sul mercato del lavoro».

E in quest’ottica si inserisce l’introduzione da quest’anno accademico del nuovo indirizzo Biotecnologie blu: «Si tratta del termine con cui ci si riferisce alle biotecnologie marine, uno dei cinque settori fondamentali individuati dalla Commissione Europea per la crescita della Blue economy; in particolare, questo è il settore che dovrebbe avere ricadute nell’industria farmaceutica, cosmetica, nutraceutica, alimentare; tuttavia le attività di ricerca e sviluppo in questo campo possono generare prodotti e processi innovativi nell’ambito del controllo e riduzione dell’impatto ambientale delle attività produttive, della salvaguardia del mare e del risanamento di aree marine contaminate. Pertanto i temi di insegnamento sull’ambiente e la pesca, già presenti nel corso di studio, saranno da ora integrati con la visione biotecnologica più attuale».

Sviluppo sostenibile

Un percorso di studi apprezzato da Lanfranco Gualtieri, presidente di Fondazione Flaminia e Cifla, centro per l’Innovazione e dall’assessore all’Università Ouidad Bakkali che ha definito il nuovo indirizzo «uno dei corsi più caratterizzanti il Campus ravennate». D’altronde, come ha rimarcato, «la città negli ultimi anni ha puntato lo sguardo verso uno degli asset più importanti di sviluppo territoriale promosso a livello europeo, ovvero la Blue economy. Porto, polo chimico, off shore; questa nostra vocazione ha sempre operato senza perdere di vista uno dei valori fondamentali ovvero la sostenibilità delle politiche di sviluppo».

Le opportunità professionali

Tra i punti di forza della laurea magistrale, che richiama studenti da tutta Italia e dall’estero (circa il 70% proviene da altre regioni mentre il contingente straniero sta incrementando dalla Cina e da altri Paesi extraeuropei), figurano le numerose attività pratiche che caratterizzano il corso come il Laboratorio sperimentale in campo e il corso di Ricerca scientifica subacquea” ma soprattutto le opportunità professionali e gli sbocchi in ambito lavorativo come rappresentato da alcuni laureati, presenti all’inaugurazione, il cui percorso di studio è sfociato in attività diversificate quali l’impiego presso enti di ricerca e monitoraggio, l’apertura di società o il contribuito all’avvio di start up innovative nell’ambito della Blue economy. “La riuscita di questo corso di studio – ha sottolineato la coordinatrice – si vede inoltre dal fatto che i nostri laureati dimostrano di aver acquisito una buona autonomia nella gestione di una problematica o di un progetto e ricevono valutazioni estremamente positive dai supervisori di tesi o di dottorati all’estero. Gli studenti possono contare su un collegio docenti la cui ricerca si svolge da anni nell’ambito della propria materia, pertanto, possono insegnare esperienze dirette acquisite sul campo, possiedono contatti internazionali, possono favorire la partecipazione a progetti internazionali e fornire contatti con il mondo produttivo”.

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