Turismo, stagione da boom e Cervia scavalca Riccione

Rimini

RIMINI. Una stagione da incorniciare con tanti motivi di ottimismo, tra cui soprattutto la crescita degli stranieri favorita (inutile nasconderlo) anche dalla difficile situazione politica di molte destinazioni. I dati turistici del periodo gennaio-agosto 2017 riferiti alla regione Emilia-Romagna diffusi nei giorni scorsi parlano di una crescita di presenze del 6,8% (+8,0 dall'estero).

La Riviera è ovviamente la destinazione principale. Nel periodo di riferimento ha totalizzato 25.095.282 presenze (su un totale regionale di 32.648.824) con una crescita del 6,4%. Praticamente in crescita quasi tutte le destinazioni emiliano-romagnole (città capoluogo +8,8, Appennino +8,4) a eccezione delle località termali che segnano un -8,5% dovuto soprattutto alla componente emiliana (crollo a Salsomaggiore con un -23%. Il dato romagnolo dei centri termali segna infatti un +8,3.

L’andamento dei comuni

Per quanto riguarda i comuni, da segnalare il forte exploit di Cesenatico (+15,5% di presenze) e Comacchio Lidi (+23,6%). Rimini (+5,2) con oltre sei milioni di presenze, è ovviamente la meta più frequentata. Riccione, pur crescendo del 2 per cento, perde la seconda posizione del 2016 a vantaggio di Cervia e viene insediata da Cesenatico. Tra i comuni principali tutti in crescita tranne Gatteo che registra un -0,8%. Interessante il dato bolognese che sale dell'11,3% con una componente straniera molto alta, oltre il 50%.

A Rimini quasi un turista su tre viene dall'estero. A Riccione e Cervia l'incidenza dei visitatori di altri paesi è molto più bassa (al di sotto del 16%).

La Riviera e gli stranieri

Complessivamente sulla Riviera gli stranieri rappresentano il 23% del totale, nelle città capoluogo siamo attorno al 42%. Il risultato di Bologna, in questo senso, va di pari passo con i grandi numeri dell'aeroporto Marconi. Sulla Riviera i tedeschi superano un milione e seicentomila presenze. A seguire, molto staccati, l'accoppiata Svizzera-Liechtestein, Francia, Russia, Polonia e Paesi Bassi. Le crescite più sostanziose arrivano dai paesi dell'est europeo dove in certi casi si sfiora o si supera la crescita del 20 per cento, come è il caso non solo di Russia e Polonia ma anche di Repubblica Ceca, Ungheria o Slovacchia. Per quanto riguarda i paesi extraeuropei la Riviera resta una scelta difficile: solo 210 mila presenze di cui 36 mila dagli Usa (il 19% di quelli che arrivano in regione) e poco più di 11mila dalla Cina (il 5% del totale emiliano-romagnolo). Eppure qualche segnale positivo si registra anche in questo contesto. Sulla costa emiliano-romagnola i primi sono cresciuti del 36%, i secondi dell'11%.

Passando al mercato italiano la Lombardia resta il “cliente” principale. Da gennaio ad agosto siamo già a 7 milioni 844 mila presenze su scala regionale (+4,1%). Al secondo posto il movimento locale dell'Emilia-Romagna con 5 milioni 462 mila presenze (+14,4%), un segnale importante su quanto possano essere produttive le operazioni di marketing “interno”. A seguire Piemonte, Veneto e Toscana. Stesse proporzioni anche sulla destinazione Riviera.

L'Appennino cresce ma rappresenta solo l'1,9% del movimento complessivo di presenze. In Romagna nel periodo gennaio-agosto si parla di circa 200 mila presenze (+7%). Da segnalare, nella componente straniera, la forte presenza di olandesi con quasi 30 mila presenze, più del doppio dei tedeschi che con 13 mila pernottamenti occupano il secondo posto.

Il dato provincia per provincia

Infine, guardando ai dati provincia per provincia, Ferrara è quella che registra l'incremento migliore (+21,2). A seguire Bologna (+12,9), Forlì-Cesena (+9,6), Modena (+8,7), Ravenna (+4,8), Rimini (+3,7), Piacenza (+1,1), Parma (-6,2).

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