Grandi ospiti dal Württemberg per il via di "Ravenna musica"

Rimini

RAVENNA. Dodici appuntamenti per quattro mesi di grande musica: è Ravenna musica, il cartellone allestito dall’associazione “Angelo Mariani” che prende il via domani sera al teatro Alighieri nel segno del grande repertorio sinfonico. A salire sul palcoscenico nel concerto inaugurale saranno infatti i settanta professori della Württembergische Philharmonie Reutlingen, l’orchestra tedesca che, dal 1945, rappresenta, appunto, il Land del Baden-Württemberg e che, soprattutto negli ultimi anni ha saputo affermarsi a livello internazionale grazie a tournée che l’hanno portata ad esibirsi in tutto il mondo: sul podio Michael Francis, giovane direttore inglese e nome emergente nel panorama musicale europeo. Ma nella prima parte della serata un altro giovane interprete si unirà alla compagine: si tratta del pianista ventiduenne, di origini calabresi, Andrè Gallo. Già ospite del teatro ravennate, Gallo, uno dei migliori allievi cresciuti alla scuola di Franco Scala presso l’Accademia Internazionale di Imola e già insignito di premi prestigiosi, entrerà in scena dopo l’apertura riservata alla più celebre pagina sinfonica di Gabriel Fauré, la Suite op. 80 dalle musiche di scena di “Pelleas et Mélisande”. E lo farà affrontando l’opera di un altro grande compositore d’oltralpe, Maurice Ravel, in particolare il suo Concerto in sol maggiore per pianoforte e orchestra.

Eseguito per la prima volta nel 1932, nella leggendaria Salle Pleyel, da Marguerite Lang, cui era dedicato, tale concerto sembra riallacciarsi al primo e giovanile tentativo raveliano di accostarsi a tale forma musicale, l’incompiuto “Zaspiak-Bat” di cui ripropone quell’inedito e inconfondibile “colore basco” che tanto avvince il pubblico.

A completare il concerto, nella seconda parte della serata, Michael Francis dirigerà ancora una pagina particolarmente amata dal pubblico: la Sinfonia in mi minore op. 95 n 9 “Dal nuovo mondo” di Antonin Dvorák. Frutto dell’incontro con la realtà culturale e musicale americana, del “nuovo mondo” appunto, la sinfonia vede la luce nel 1893, un anno dopo l’insediamento del compositore a New York in veste di direttore del Conservatorio. La natura “etnografica” americana dell’opera è testimoniata dalle parole dello stesso autore – «è lo spirito delle melodie negre e degli indiani d’America che mi sono sforzato di creare», scrive - ma è pur vero che alcune delle scale musicali utilizzate sono altrettanto tipiche del folklore slavo che il compositore boemo era solito frequentare nella vecchia Europa… il dibattito e l’analisi rimangono aperte. Ciò che resta indiscutibile è l’assoluto valore del capolavoro.

Il concerto inizia alle ore 20.30. Info: 0544 39837.

Susanna Venturi

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