Quanto... Costa la "Nuda proprietà"

FAENZA. Una “prima nazionale” al teatro Masini di Faenza: sipario, dal 16 al 18 gennaio (ore 21), su “Nuda proprietà”, un testo di Lidia Ravera diretto da Emanuela Giordano, e interpretato da Lella Costa e Paolo Calabresi. Gli attori incontrano il pubblico (ingresso gratuito) il 17 gennaio (ore 18) al ridotto del Masini.

La “nuda proprietà” è quella della casa di Iris, una donna di 65 anni libera e vitale, spendacciona e senza un soldo, senza una pensione. Ormai ha soltanto la casa come difesa contro la povertà: e la offre a un acquirente a cui ha fatto credere di essere molto più malandata di quanto sia. Iris non ha paura neppure di far entrare nella sua vita l’amore, quello per Carlo, psicanalista sfrattato. Lei gli offre una stanza in subaffitto ma poco a poco fra i due nasce qualcosa di forte, che non arretra neppure davanti alla scoperta della malattia dell’uomo.

«E infatti questa è una storia che tocca con leggerezza di commedia – racconta Lella Costa – temi cruciali. Iris è una donna che potrebbe essere preda dell’angoscia di un futuro che non sa come affrontare. E inventa questo escamotage della “nuda proprietà”… sperando di finire lei prima che finiscano i soldi! Allo stesso tempo però non si sottrae al gioco di una confidenza conquistata con il suo coinquilino: è attenta e concentrata su se stessa, ma è anche curiosa della vita!».

È una bella prova d’attore quindi quella che vi viene chiesta.

«Sì, perché tutto lo spettacolo si muove su un crinale delicato fra leggerezza e serietà: noi ce la mettiamo tutta perché da parte del pubblico ci sia un tasso alto di comprensione e di identificazione con due personaggi complessi. E adulti: quindi, tutte le esperienze sedimentate si trasferiscono nel loro racconto di se stessi all’altro in una fascinazione della parola in cui lei sembra avere la parte del leone, perché è più invasiva e vitale, ma anche lui con gradualità finisce per rivelarsi».

Ma come finisce questa strana storia?

«Il finale è aperto, i due personaggi non sanno quanto durerà il loro viaggio insieme e dove porterà, ma è un viaggio da giovani anche se lo compiono in questa fase della vita. Per questo lo spettacolo lascia agli spettatori una bella sensazione di leggerezza, non di vuoto, osservazioni reali sulla vita di oggi, una storia contemporanea segnata, per quanto riguarda i giovani che vi irrompono, da una precarietà inconsapevole: insomma una storia con un fondo non didascalico che racconta un costume, un clima a cui forse neppure facciamo più caso in questa specie di “si salvi chi può” generale…».

È Paolo Calabresi a raccontare il “suo” Carlo: «È un essere un po’ particolare, un po’ più giovane di Iris. Abituato a guardare a sé e agli altri da una certa distanza, con un atteggiamento analitico che dal lavoro è passato nella sua vita, improvvisamente si trova a che fare con qualcosa di inaspettato, che lo riguarda da vicino: la malattia. E proprio la scoperta del cancro coincide con l’inizio del rapporto con questa strana padrona di casa, che alimenta il suo atteggiamento dissacrante e cinico».

Ma di cui si innamora…

«E infatti scelgono di vivere questa notizia in due. Ma grazie a lei, Carlo scopre la vera novità che lo riguarda, che è la possibilità di una relazione. Questa è la bellezza del testo: offre un’ipotesi di sopravvivenza degna. Certo, il senso della morte ci abbraccia tutti, specialmente andando avanti con gli anni, ma c’è ottimismo in “Nuda proprietà”, la prospettiva di una soluzione nuova: qualcosa che non sta nelle istruzioni della medicina ma si realizza nel rapporto e nella condivisione fra due persone».

 

Info e prenotazioni: 0546 21306 Biglietti: 9-23 euro

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