Nelle stanze del dolore e del ricordo

Rimini

 

SAVIGNANO. Stanze del dolore e del ricordo, stanze della memoria nelle immagini che Isabella Balena è tornata a esporre in Romagna, nella duplice occasione del 23° Si fest a Savignano e di Rimini. Foto d’autunno al Museo della Città. Una fotografia che l’autrice definisce volta a dare contenuti oggettivi. Al grande cantiere artistico allestito per Si fest all’ex Mir Mar di San Mauro Pascoli, che espone i lavori di 35 collettivi nazionali, la nota fotoreporter riminese espone nell’ambito del progetto Confotografia.

«Un progetto molto complesso – spiega – costituito da vari fotografi che hanno voluto mettere insieme la loro idea di paesaggio italiano di oggi, e hanno preso spunto dall’Aquila del dopo terremoto, che ha tutti gli elementi di un racconto complesso sul territorio: il come, il dove ricostruire, quanto è stato fatto e quanto resta da fare. Un tema anche “simbolico” di quanto avviene in Italia in questi casi. Tutti noi fotografi impegnati nel progetto siamo andati all’Aquila nello stesso periodo per avere uno scambio di idee e di progetti anche con i cittadini e con l’Università›› .

Che cosa ha visto e fotografato?

‹‹Sono stata all’Aquila tre volte, scegliendo di evidenziare l’urbanistica del dopo terremoto, in cui sono state inserite strutture edilizie del tutto estranee e stravolgenti, come chalet dai colori vivaci, new town (dove oggi cadono i balconi)… Elementi che hanno comportato stravolgimenti di tutta la vita quotidiana, come l’aumento del flusso di traffico e inquinamento fuori e dentro città. L’idea complessiva di questo progetto è che possa essere messo a disposizione anche di architetti e urbanisti, ridando alla fotografia il valore d’intervento volto alla comprensione››.

Isabella Balena espone anche in questi giorni nell’ambito delle mostre dedicate da Rimini. Foto d’autunno al ricordo del dramma della guerra e dei bombardamenti sulla città: al museo fino al 26 ottobre le immagini della mostra Ci resta il nome. I luoghi della memoria della Seconda guerra mondiale in Italia.

«Un percorso di ricerca sul territorio nazionale, che ho condotto in almeno tre anni di lavoro e di viaggi, grazie anche alla collaborazioni di Patrizia Dogliani dell’Università di Bologna».

Un viaggio fotografico attraverso i luoghi della memoria e del dolore, con un attenzione particolare, sottolinea, «anche all’aspetto “simbolico” oltre che storicamente documentale, delle rievocazione del passato, per restituire un pensiero, una possibilità di riflessione sull’oggi».

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