Alla ricerca della preda

Rimini

 

SANTARCANGELO. Una battuta di caccia senza preda. Alla ricerca della vittoria. I danzatori diventano esploratori e il corpo narrazione. Il Festival internazionale del teatro in piazza è anche unione di danza e musica, come nello spettacolo “Victory smoke” di Barokthegreat in scena questa sera (ore 23.30) e domani (ore 22.30) all’Hangar Bornaccino. Un giovane gruppo, fondato nel 2008 dalla coreografa forlivese Sonia Brunelli e dalla musicista veronese Leila Gharib, che ha come obiettivo quello di «sviluppare la relazione tra sonorità e una forte fisicità» spiega Sonia Brunelli. Corpo e musica in scena. Due chitarre elettriche, melodie e una dimensione filmica per uno spettacolo dall’anima narrativa. «Solitamente i nostri spettacoli sono astratti, ad esempio “Indigenous” che abbiamo presentato al Festival nel 2012, ma questa volta abbiamo voluto comunicare in maniera diretta con il pubblico, attraverso sequenze che si susseguono per dinamiche e racconto».

Qual è il tema dello spettacolo?

«Il tema è la vittoria in tutte le sue sfumature. I danzatori-cacciatori cercano di catturare qualcosa di indefinito, una preda mai descritta, che però continuerà a sfuggire, non riusciranno mai ad averla. Proprio questo senso di sospensione, di impotenza è lo stato d’animo che vogliamo rappresentare. Stato d’animo diffusissimo nella società di oggi formata da persone sempre più perse, incapaci di ottenere ciò che vogliono, sopraffatte dal tempo che scorre velocemente».

Quali sono le caratteristiche della vostra ricerca coreografica e musicale?

«Abbiamo sperimentato molte drammaturgie. Il nostro gruppo, formato da nove artisti provenienti da diverse zone di Italia, è un gruppo che cerca la sintesi. Vogliamo arrivare alla semplicità e in questo spettacolo c’è immediatezza e precisione».

Ricerca di sonorità e fusione con l’energia corporea sono anche le caratteristiche dello spettacolo di Cristina Rizzo in programma oggi (ore 22.30) e domani (19.30) allo Spazio Saigi. Sulle note di una delle partiture orchestrali più nota al mondo, il “Bolero” di Ravel, “BoleroEffect” si sviluppa coreograficamente come una collettiva esaltazione di un coinvolgimento corale che è un aspetto felice e gioioso della danza.

La performer fiorentina, che in passato ha collaborato con il Teatro Valdoca, Mk, Claudia Castellucci, Virgilio Sieni e che è stata tra i fondatori di Kinkaleri, dal 2008 ha intrapreso un percorso autonomo incentrato sulla dinamicità. In “BoleroEffect” il tracciato sonoro ripetitivo diventa spazio e orizzonte in cui liberare tempeste corporee e un’erotica del corpo che supera e spezza limiti, rigidità, compostezze per aprirsi ad altre dimensioni. Le ritmiche da ballo trovano nuove tonalità per trasformarsi in una dance hall post globale.

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