Omaggio ai 90 anni di Flavio Nicolini

Rimini

 

SANTARCANGELO. È uno dei grandi intellettuali e artisti santarcangiolesi, nato il 20 giugno 1924, e la sua città lo festeggia nel novantesimo compleanno. Si tratta di Flavio Nicolini, maestro nell’arte, regista, sceneggiatore, scrittore, pittore, docente, che nel primo dopoguerra fece parte del gruppo “E’ circal de giudéizi” che vedeva, riuniti attorno allo studioso Augusto Campana, poeti e scrittori, da Tonino Guerra a Giulio Turci.

Dopo l’esordio nel cinema con Elio Petri, nel film I giorni contati, e con Michelangelo Antonioni, di cui fu aiuto ne Il deserto rosso, tantissimi i i film per la tv di grande successo firmati da Flavio Nicolini, tra i quali Il caso Dreyfuss, L’affondamento dell’Indianapolis (1968), Bob Kennedy e Jimmi Hoffa (1969), Sul filo della memoria (1971), Esp (1976, con Paolo Stoppa), Il giovane Freud, Olga e i suoi figli (con Annie Girardot, 1985); Diventerò padre (con Gianni Morandi, 1987), Paolo e Francesca (1990).

Nel suo primo film, La bambola, del 1952, erano già applicate le sue idee sulla funzione del cinema come mezzo per l’insegnamento. Nicolini è stato maestro attraverso le arti: come insegnante elementare, sperimentatore di una strategia didattica d’avanguardia, basata sulla libera creazione dell’alunno, utilizzando «il disegno come mezzo di insegnamento, studio psicologico, incitamento alla riflessione e alla osservazione». Come cineasta, così come scrittore, sceneggiatore e pittore, non accontentandosi mai di un ristretto ambito d’azione ma muovendosi senza sosta ai confini delle arti nella continua ricerca di nuove forme d’espressione.

L’appuntamento, promosso da Comune e Fondazione Focus, è fissato giovedì 19 alle 18 e prevede, accanto alla festa di compleanno, con letture a cura di Angelo Trezza e momenti musicali di Mattia Guerra, l’inaugurazione della mostra Flavio Nicolini. L’arte di insegnare… insegnare nell’arte, al Musas. Dal titolo si evince il tema che si concentra sul Nicolini maestro nell’arte e nella scuola: si potranno vedere i suoi taccuini con schizzi e disegni inediti che raccontano la sua esperienza di insegnamento. A tal proposito sarà possibile entrare nella storia del grande murale realizzato con i suoi allievi dal 1959 al ’60 nella scuola elementare di piazza Ganganelli, Il maestro e le tartarughe, su cui ha girato l’omonimo documentario. Dell’opera vengono esposti una gigantografia, immagini della sua realizzazione, testi e foto.

Non mancano i suoi romanzi, con relativa grafica e illustrazioni, nonché le sue opere pittoriche, in cui utilizza tecniche diverse, dagli acquerelli alle tempere alle chine, o i prediletti gessetti, «più vicini alla scrittura», coi quali inventa figure bizzarre e oniriche, reali e immaginate, evocative del mondo dell’inconscio e di situazioni dense di mistero che caratterizzano i suoi testi narrativi che ha spesso anche illustrato.

I suoi disegni hanno poi accompagnato «con affettuosa fantasia» edizioni poetiche di autori santarcangiolesi a cui ha inoltre dedicato testi, confermando l’attenzione al loro lavoro; è stato artefice altresì di riflessioni critiche sui pittori Turci e Bernardi.

La mostra, inserita nella Biennale disegno di Rimini, è in realtà la prima fase di un’esposizione in tre atti – Maestri d’arte – che intende indagare sul contemporaneo, valorizzando il percorso artistico di figure esemplari: dopo Nicolini sarà la volta di Federico Moroni (2-28 settembre) e Gianfranco Zavalloni (3 ottobre-2 novembre).

L’esposizione proseguirà fino al 27 luglio. Info: 0541 624703.

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