Vocazione contemporanea

Rimini

di SUSANNA VENTURI

 

LUGO. Di nuovo è la grande letteratura il motore della composizione musicale: a pochi giorni dalla messa in scena del monodramma di Michael Jarrell su “Cassandra” di Christa Wolf, il Lugo opera festival ospiterà questa sera, al teatro Rossini, la nuova opera “crossmediale” di Fabrizio Festa, ispirata all’ultimo libro di Jack London, “Il vagabondo delle stelle” del 1915. Un lavoro realizzato in coproduzione con il teatro Pavarotti di Modena (dove è stato eseguito in prima assoluta ieri sera), che conferma la vocazione “contemporanea” del teatro lughese e la propensione verso un teatro “d’impegno” capace di attirare l’attenzione su importanti temi di riflessione. In questo caso l’argomento è di quelli più che mai attuali: perché il protagonista del racconto londoniano, e quindi dell’opera di Festa, è un ergastolano, vittima di torture e in attesa che si compia la sua condanna a morte. Un uomo – a cui dà voce l’attore Alessio Genchi – che nel carcere ha imparato a estraniarsi dai propri sensi martoriati, quindi a “vagabondare” con la mente attraverso lo spazio e il tempo rivivendo tutte le vite dei corpi in cui il suo spirito si è materializzato nel passato, passando in rassegna le sue trascorse reincarnazioni. È un grido disperato, il suo, contro la pena di morte, ma da cui al tempo stesso trapelano la consapevolezza e la speranza che la morte possa essere il preludio di una nuova vita.

Un soggetto complesso, dunque, rivisitato nel libretto di Vincenzo De Vivo, che Fabrizio Festa affronta su diversi piani espressivi, mettendo in atto, appunto, tecniche crossmediali: dalla voce parlata cui è affidato il viaggio mentale del protagonista, al canto di colore lirico del soprano Francesca Sorteni e del mezzosoprano Aurora Faggioli, capaci di evocare le diverse dimensioni temporali che egli attraversa, alla trama strumentale intessuta da una minuscola formazione – il MaterElettrica Ensemble ovvero flauto e clarinetto arricchiti dalla componente elettroacustica pensata a creare uno spazio sonoro totale, giocato su un mix in surround mirato a ricreare la cella in cui si muove il protagonista. Ambiente cui, sulle scene di Andrea De Micheli e con i costumi di Claudia Pernigotti, dà forma la regia di Rosetta Cucchi tesa a sottolineare la forza rivoluzionaria del racconto di Jack London, in cui la pena di morte si profila come un inganno, per chi la subisce, ma soprattutto per chi la infligge.

www.teatrorossini.itLo spettacolo inizia alle 20.30. Info: 0545 38542

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