Mentore nel segno di Gae

 

SANTA SOFIA. In un periodo storico (e culturale…?!) in cui cinema e teatri nelle grandi città chiudono, la provincia romagnola tiene testa alla crisi: e inaugura spazi dove le comunità possano vivere insieme momenti di spettacolo, di discussione e di intrattenimento. È di poche settimane fa la riapertura dello storico teatro dei Sozofili, a Modigliana, ma il 26 e il 27 aprile viene inaugurato anche il rinnovato teatro Mentore di Santa Sofia: l’ultimo lavoro firmato da Gae Aulenti. Costruito fra 1830 e il 1840 dalle famiglie nobili che componevano l'“Accademia dei Perseveranti”, fino agli anni 20 del secolo scorso fu sede di spettacoli teatrali e di operetta, di feste, commedie scolastiche e sottoscrizioni politiche: una “casa” per tutta la comunità che oggi vuole ricreare lo spirito con cui fu fondato.

«Uno spirito che si era perso, anche a causa della chiusura del 1986 – spiega il sindaco di Santa Sofia, Flavio Foietta –. L’amministrazione nel ’98 comprò allora lo stabile con l’idea di un “luogo pubblico” per la città, poi dopo varie vicende nel 2006 fu indetta la gara d’appalto per la progettazione, anche grazie al fondo europeo di due milioni e mezzo di euro destinati appunto al recupero del teatro. Alla gara parteciparono dieci “cordate” di professionisti di fama nazionale, ma su tutti ci convinse lo studio dell’architetto forlivese Roberto Gherardi, che già da anni collaborava con la grande Gae Aulenti. Dalla Regione poi vennero altri 260.000 euro: e cominciò la nostra avventura».

Così, avete recuperato il teatro ai cittadini di Santa Sofia.

«E proprio perché vogliamo che sia un luogo per l’intera comunità, ne faremo oltre che un teatro in senso stretto, una sala polivalente, dove si possa dare spazio a tutte le esigenze di una comunità di 4.200 persone. L’Amministrazione ha rilevato anche il bar: perché ci sia un posto di ristoro e si possano accogliere feste, matrimoni, compleanni… come succede al Verdi di Cesena».

Un modo per rendere sempre più il Mentore “proprietà” dei santasofiesi.

«E anche per alleggerire l’impegno economico del Comune… Ma prima di tutto vogliamo riproporvi quel tipo peculiare di divertimento che erano i “veglioni”, durante i quali a mezzanotte si mangiavano i cappelletti e poi si tornava a ballare fino alla mattina… qualcosa che porti le persone al di là dei vari Facebook o della televisione, per trovarsi insieme: in occasioni diverse rivolte alle diverse età e ai diversi cittadini».

Nonostante manchi ancora qualche giorno all’inaugurazione, avete già nuovi progetti.

«Sì: uno stralcio di 551.000 euro e un progetto esecutivo ci portano verso la creazione di un’arena: così, il palcoscenico funzionerà, in ideale raccordo, sia per il teatro interno che per lo spazio esterno».

C’è lo zampino di Gae Aulenti in questa idea?

«Gae ci è stata molto vicina: prima di redigere il progetto preliminare è venuta qui per conoscere le architetture, i colori, gli umori di Santa Sofia rimanendone davvero affascinata. Realizzato il progetto, lo ha presentato in un’assemblea pubblica davanti a oltre 300 persone… e ha convinto tutti. Sarebbe dovuta tornare: ma la morte l’ha fermata prima che potesse venire a vedere la sua idea realizzata».

E la ricorderete il 26 e 27 aprile.

«Sì, con l’inaugurazione del teatro Mentore: ricordiamo inoltre il 170° “compleanno” di uno dei nostri fiori all’occhiello, la Banda Roveroni di oltre quaranta elementi, con un concerto della banda cittadina alle 17 del 26. La sera poi ci sarà un’altra formazione “autoctona”, gli Equ alle 20.30, mentre il giorno dopo, la mattina, si esibirà il Trio Iftode e alle 16 Accademia Perduta ci offrirà il suo “La cicala e la formica”. E questo è solo l’inizio!».

Info: 0543 974551

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