L'uomo che ha formato i riminesi

Rimini

 

RIMINI. Quando un uomo colto ha il destino di vivere tutto dentro un intero secolo ne coglie, fatalmente, sia la prima e sia la seconda parte.

Per l’Italia, oseremmo dire quasi per l’Europa, chi è nato prima del 1945 ha visto cose che si stentano a credere in questi anni nuovi, nebbiosi, disincantati, smemorati. Il convegno che si apre giovedì prossimo e venerdì, prima a Rimini e poi a San Marino, dedicato alla figura del professor Nevio Matteini, va oltre la missione che il figlio, l’architetto Annio, ha intrapreso, incoraggiato da un numero non rado di amici e di allievi di uno dei professori di storia e di filosofia più amati nelle esperienze educative sviluppate fra il 1934 e il 1974 nelle scuole riminesi, soprattutto nei licei scientifici, dapprima al “Serpieri” e poi nel vulcanico “Einstein”.

Lo storico e giornalista riminese e sammarinese è stato anche uno degli ultimi rappresentanti di quel pubblicismo seducente perché culturalmente bene apprezzato, capace di conquistare la “terza pagina” dei quotidiani con tiratura e diffusione nazionale. Matteini è stato un apprezzato collaboratore di punta dei settori culturali di quotidiani come il Corriere della Sera, il Corriere d’informazione, il Messaggero, il Resto del Carlino, Il Secolo XIX... quando l’editoria del secondo dopoguerra contava nelle edicole su milioni di fedeli lettori e faceva davvero opinione prima che la televisione e infine il web sovvertissero la funzione giornalistica e in seguito la stessa gerarchia delle notizie.

Era anche un letterato che collaborava alle riviste più prestigiose della seconda metà del secolo scorso come La Nuova Antologia, Belfagor, Il Ponte, La Fiera Letteraria, La Piè, Palcoscenico. Un’attività metodica, pomeridiana, scandita da orari precisi e doveri mai lamentati. Il figlio Annio, che ha compiuto 70 anni, portati con entusiasmo e giovanile vitalità, ha setacciato la casa avita in via Tonti, dove adesso vive Gaia, il marito e la figliolanza che cresce, ma ha anche interpellato i fondi delle biblioteche come la Gambalunga o l’Archivio di Stato della Repubblica di San Marino.

Da questo lavoro di setaccio durato alcuni anni è nato il libro “Nevio Matteini. A cento anni dalla nascita” (GuaraldiLAB, 2014) nel quale si trova tutto quello che si deve sapere sul colto ed erudito studioso e giornalista, che aveva conquistato con facilità il rispetto e la stima di tutti i principali intellettuali con origini romagnole sparsi nel mondo (incluso Federico Fellini, ma anche Orio Vergani, Max David, Marino Moretti, Manara Valgimigli e tanti altri di valore) e la fiducia nelle sue qualità in uno storico acuto quanto severo come fu Giovanni Spadolini.

Per chi scrive, il convegno giovedì pomeriggio nella sala del Giudizio ai Musei di Rimini e venerdì pomeriggio nell’aula magna dell’università a San Marino è anche la doverosa resa di omaggio al maestro che più ha contribuito a fargli amare, in ordine, la storia, il giornalismo e il mazzinianesimo.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui