Sturno e Mauri a Forlì con i “Fratelli Karamazov”

FORLì. Un grande testo per grandi interpreti, quello che da giovedì 14 marzo a sabato 16 (ore 21) e domenica 17 marzo alle 16 conclude la stagione di “Prosa” del teatro Fabbri. Sono Roberto Sturno e Glauco Mauri, infatti, con Paolo Lorimer, Pavel Zelinskij, Laurence Mazzoni, Luca Terracciano, Guilia Galiani e Alice Giroldini, a portare a Forlì I fratelli Karamazov, ultima opera e capolavoro di Fedor Dostoevskij, per la regia di Matteo Tarasco. L’opera è un “affresco” che attraverso le vicende della famiglia Karamazov e i caratteri dei suoi componenti, espone una visione filosofica delle dinamiche umane. Ci sono un “pater familias”, Fëdor Pavlovi, che Dmitrij, il primogenito, definisce “lussurioso debosciato ”, dei figli che nelle loro differenze rappresentano le casistiche in cui può essere declinata l’umanità di fronte alla fede, al dubbio, al libero arbitrio, all’accettazione del mistero… «Dostoevskij non giudica mai – commenta Mauri –: racconta la vita anche nei suoi aspetti più negativi sempre con una grande pietà per quell’essere meraviglioso e a volte orrendo che è l’uomo. La famiglia Karamazov devastata da litigi, violenze, incomprensioni, da un odio che può giungere al delitto, oggi come oggi appare, purtroppo, un esempio di questa nostra società così incline all’incapacità di comprendersi e di aiutarsi. Così sono i Karamazov. Così siamo noi? Ma Dostoevskij è un grande poeta dell’animo umano e anche da una terribile storia riesce a donarci bellezza e poesia e ci fa accettare la magnifica responsabilità che ha l’uomo di comprendere l’uomo». Gli attori incontrano il pubblico sabato (ore 18) al ridotto del Fabbri, a ingresso gratuito. Info: 0543 26355. 

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