"Quattro sassi", la Domus nel tablet

Rimini

RIMINI. Cinque tablet attraverso cui le persone diversamente abili, ma anche i bambini, potranno conoscere i segreti e la bellezza della Domus del Chirurgo di piazza Ferrari. Quattro sassi è il nome del progetto Clear presentato ieri con «grande soddisfazione e anche orgoglio» dal vicesindaco con delega alle Politiche sociali Gloria Lisi che, insieme all’assessore alla Cultura Massimo Pulini e al coordinatore del progetto Andrea Rastelli, ha spiegato i motivi di una scelta che contribuisce a rendere nel concreto Rimini una città accogliente per tutti.

«Rendere i luoghi della bellezza accessibili ai cittadini disabili anche grazie al supporto delle tecnologie, è per noi una grande conquista» ha detto Lisi.

Quattro sassi, ma si potrebbe anche dire “quattro passi” nella storia, quella della Domus, da scoprire insieme alla “guida” Linda Gennari, che con parole semplici e comprensibili anche dai bambini, racconta in modo divertente e accattivante la casa del Chirurgo. Nel video – realizzato in collaborazione con Alcantara – c’è l’attore Domenico Manaò. Attraverso i tablet che la Fondazione Enaip Sergio Zavatta di Rimini ha messo a disposizione in comodato gratuito, sarà dunque divertente conoscere una storia ricca di pathos e bellezza.

Il progetto Clear nasce infatti con l’intento di promuovere modalità di approccio al patrimonio culturale come diritto di tutti. Un diritto che ha bisogno, per essere reale, della strutturazione di una serie di attività volte alla diffusione dell’accessibilità al patrimonio culturale da parte di cittadini disabili e vulnerabili, ma anche per quei giovani, come i bambini, che vivono la visita al museo in maniera poco coinvolgente. È in quest’ottica che Fondazione Enaip e Musei di Rimini hanno creato l’audioguida «alla cui realizzazione hanno collaborato anche alcune persone con disabilità – ha precisato Rastelli – prendendo parte a una serie di visite guidate all’interno degli ambienti della Domus avvenute con esperti e funzionari delle belle arti».

«Le opere d’arte hanno tante porte d’accesso ma anche tanti scalini. Le prime possono essere le diverse letture che si possono dare all’opera, ai segreti infiniti e alle infinite possibilità di interpretarle. Gli scalini, invece, sono a volte psicologici e culturali; scalini che le istituzione possono abbattere. L’opera d’arte è per sua natura fatta di porte e scalini, ma ancor più, nell’archeologia, gli scalini sono anche fisici. Le ipertecnologie, che spesso ci disabituano ad alcune visioni reali, in questo caso ci avvicinano all’opera. La raffinatezza dell’interpretazione e la scelta del linguaggio fa di “Quattro sassi” un’audioguida alla portata anche dei piccoli.

Finanziata dalla Comunità europea – nell’ambito del programma South East Europe “Clear cultural values and leasure environments accessible roundly - for all”– l’audioguida sarà consegnata all’ingresso ai fruitori del museo. Una valida alternativa ai percorsi e alle didascaliche tradizionali visite.

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