In vacanza in Romagna? Sì, ma se c'è il parco a tema

RIMINI. Il presidente della Regione Vasco Errani ha dovuto abbozzare, approvando alla fine lo spot tv sulla riviera dei parchi a tema che si chiude con lo slogan: «È in Romagna!». La brandizzazione dei parchi a tema della costa romagnola fa infatti gioco anche all’Emilia e a tutto il territorio regionale, terra con l’anima, col sorriso e da un po’ anche con “località” turistiche che sulla cartina geografica non sono indicate ma valgono come e più di quelle segnate.

Già, perché la presentazione del nuovo distretto turistico Riviera dei parchi, lanciato da Apt Servizi insieme a Unione Prodotto di Costa e ai parchi a tema, non è altro che la presa d’atto, anzi in carico, da parte delle agenzie turistiche pubbliche, del fatto che ormai in moltissimi non vengono a Riccione o a Ravenna, ma all’Aquafan e a Mirabilandia, divenuti negli anni vere e proprie destinazioni turistiche tout court, aldilà della vicinanza a questa o quella città romagnola.

Il nuovo brand nasce grazie soprattutto alla rinnovata capacità d’investimento dei privati, anche se sempre più spesso vengono da fuori, come il Gruppo Costa che ha acquisito da tempo l’Acquario di Cattolica e adesso anche Aquafan e Oltremare, affittando inoltre l’Italia in Miniatura per due anni. O agli spagnoli Parques Reunidos, proprietari di Mirabilandia.

Ma sotto il capiente ombrello para-maltempo della “Riviera dei Parchi”, rientrano anche La Casa delle Farfalle di Milano Marittima, l’Atlantica Park di Cesenatico, Fiabilandia, Safari Ravenna, Atlantica a Cesenatico, la Grande ruota panoramica di Rimini, il Parco delle saline di Cervia.

Come spiegato dalla presidente Apt Servizi, Liviana Zanetti, e dal coordinatore dell’Unione Prodotto di Costa Antonio Carasso, affiancati da Andrea Drudi della Costa Parchi e Daniele Villa di Mirabilandia, la brandizzazione dei parchi a tema romagnoli mira alla promo-commercializzazione delle strutture ricettive del territorio attraverso uno strumento forte, che porta in riviera ogni anno 4 milioni di turisti con un giro d’affari di oltre 100 milioni di euro e 2.880 addetti. A detta dei promotori, il più grande distretto del settore in Europa, un prodotto eccellente che si venderebbe anche da solo. Carasso è ancora più chiaro: «Prima, il materiale pubblicitario dei parchi, posto sugli espositori nelle hall degli alberghi, era visto solo come una confusione ulteriore dai nostri operatori. Oggi invece non se ne può più fare a meno: i clienti ce lo chiedono».

Dunque è il mercato a imporlo, specie quello dei tour operator stranieri che saranno coinvolti nella promozione pubblicitaria che sfrutterà diversi canali. In primis quello televisivo, ma non la tv generalista, bensì i canali tematici per bambini e adolescenti, da Rai YoYo a Cartoonito e Italia1, Rai Gulp, Boing e Disney Channel, sui quali verrà mandato in onda un primo spot dall’11 al 29 aprile e poi un secondo dall’8 al 28 giugno (in totale 6mila passaggi); spot che si chiude appunto con la bambina testimonial che pone l’accento sulla localizzazione “Romagna”.

Sarà varato un apposito sito, rivieradeiparchi.it per l’Italia e .com per l’estero. Ma il logo e le iniziative collegate saranno presenti anche sui principali social network e saranno stampate 15mila brochure in distribuzione da maggio sui treni Italo con destinazione riviera romagnola. Naturalmente finirà anche nei cataloghi dei maggiori tour operator stranieri, russi, tedeschi e olandesi con relative promozioni, e un catalogo cartaceo sarà distribuito nelle principali fiere turistiche.

Infine i travel blogger turistici di Germania e Regno Unito specializzati in vacanze per famiglie, saranno invitati a toccare con mano l’offerta.

Insomma, la tendenza vincente è ancora una volta quella del fare sistema tra pubblico e privato, come del resto vuole la legge 7 regionale. E la Romagna, che per prima li lanciò già negli anni 60 e poi ne fece di sempre nuovi, più grandi e più belli fino a tutt’oggi, ora vuole caratterizzarsi come un immenso parco divertimenti che, si badi, non è il “divertimentificio” di una volta, ma anzi il tentativo finale del suo superamento nel segno dei bambini: sono loro infatti che “scelgono” la vacanza. E ormai è sempre più una “località” non topografica: «Babbo, mi porti a Mirabilandia?!».

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