Da Fellini a Lynch, una festa a Rimini per celebrare i mestieri del cinema

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RIMINI. Federico Fellini e David Lynch. Due autori che hanno fatto dell’esplorazione dell’universo onirico una fonte di ispirazione per la propria opera. Due mostri sacri della settima arte da cui partirà La settima arte. Cinema e Industria, progetto di respiro internazionale ideato da Confidustria Romagna, Khairos e Università di Bologna – Dipartimento Scienze per la qualità della vita di Rimini.

Dal 3 al 5 maggio

Una festa del cinema, a Rimini, da venerdì 3 a domenica 5 maggio. L’apertura sarà segnata dall’inaugurazione dell’esposizione “David Lynch. Dreams. A tribute to Fellini”, ideata e realizzata dalla Fondazione Fellini di Sion. Una mostra di litografie del grande regista statunitense, che si è ispirato all’ultima scena di 8 ½. Esposte per la prima volta nei mesi scorsi in Svizzera, arriveranno a Rimini in anteprima italiana assoluta. La settima arte sarà un festival numero zero che la direttrice di Khairos, Elena Zanni, definisce il «risultato di sforzi corali» e che parte dall’assunto che «il cinema è una industria che produce arte». Costruirà i propri contenuti intorno a un’idea di “fare cinema” che ne abbraccia l’intero mondo, non solo quello degli autori, ma anche di produttori, distributori, sceneggiatori, scenografi, costumisti, compositori, direttori della fotografia. A loro, alle figure che si sono distinte nell’universo delle professioni cinematografiche, sarà assegnato il premio di Confindustria Romagna “Cinema e industria”, nella giornata conclusiva dell’evento.

Una pluralità di luoghi e di attori

In mezzo a questi due momenti, quello iniziale della mostra di David Lynch – autore al quale sarà dedicato anche un omaggio con proiezioni di film – e quello finale del Premio, ci saranno proiezioni, conferenze, masterclass, presentazioni di libri con autore, ancora mostre. A ospitarli, saranno i luoghi più suggestivi della Rimini storica e contemporanea, con l’intento di proporre la città di Federico Fellini come «ideale punto di incontro, studio e confronto sulle maestranze e sulla cultura del cinema». Una pluralità di luoghi e di istituzioni, aziende, associazioni, enti, coinvolti. Oltre a cinema Fulgor e cinema Settebello, la festa si snoderà a Castel Sismondo, al teatro Galli, alla Cineteca di Rimini, al Teatro degli Atti, alla Biblioteca Gambalunga, messi a disposizione dal Comune di Rimini, ma anche al Campus di Rimini, al Multiplex Le Befane, al cinema Tiberio, alla galleria Primo Piano, all’Augeo Art Space, al FormaMi.

Una Festa, non un concorso

Non un festival con un concorso, ma un attraversamento della settima arte, dell’industria culturale della settima arte, che spazierà, come ha spiegato ieri in conferenza stampa Roy Menarini, docente di Cinema e Industria culturale al Campus di Rimini, «dal cinema più piccolo, sperimentale, indipendente, a quello più popolare», dal passato al presente, dal panorama italiano a quello internazionale. Per dialogare, anche, con altre arti e saperi. Un evento che vede Confindustria Romagna direttamente impegnata con la «volontà di essere protagonisti nel movimento di cambiamento che anima il nostro territorio», nelle parole del presidente Paolo Maggioli che ha annunciato anche il coinvolgimento di Anica, l’associazione delle industrie cinematografiche audiovisive e multimediali, e la presenza del suo presidente Francesco Rutelli. Una iniziativa «inedita e bellissima – per il sindaco Andrea Gnassi – in perfetta sintonia con gli investimenti che Rimini sta facendo sui contenitori culturali e in particolare sull’eredità geniale di Federico Fellini».

Il logo di un giovane senegalese

Un evento, una festa, che si apre alla città, al suo territorio, che punta ad allargare la conoscenza cinematografica ad un vasto pubblico. Che coniuga «agire locale e sguardo internazionale», ha affermato la direttrice del Fulgor Elena Zanni. E che come biglietto da visita, il logo della manifestazione, ha potuto contare sull’apporto di un 18enne senegalese che ha ideato, durante uno stage di scambio scuola-lavoro in una agenzia di comunicazione ravennate, l’immagine simbolo de La settima arte, selezionata dopo una call lanciata tra gli associati di Confindustria Romagna.

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