Alberto Bianchi da Rimini, il progenitore della grafica dei primi gialli Mondadori

Rimini

RIMINI. Quest’anno cade il cinquantenario della morte di Alberto Bianchi (Rimini 1882 – Milano 1969), nipote di Mosè Bianchi e cugino di Pompeo Mariani, un artista ben conosciuto a livello internazionale per la costante presenza di sue opere sul mercato dell’arte. A Milano dove si trasferisce dopo gli studi a Roma, diventa il ritrattista ufficiale di Casa Savoia ed è molto richiesto dalla nobiltà e dalla ricca borghesia industriale lombarda. Pittore di seducenti figure femminili e delicate nature morte, deve la sua fama principalmente all’attività di illustratore e cartellonista che sviluppa fra le due guerre mondiali.

È l’artefice di splendidi manifesti pubblicitari come quello per la Fiat “Ardita” del 1933, molti dei quali dedicati a Rimini fra il 1925 e il 1931. A questi si aggiungono innumerevoli cartoline, calendari litografici per vari marchi e tavole per riviste e giornali ad ampia diffusione. Bianchi si muove molto sia in Italia che all’estero, Francia, Germania, Inghilterra, Egitto ed America Latina. Ritorna spesso a Rimini per ritrovarsi con l’amico Luigi Pasquini e la madre Anita Sangiorgi, la fondatrice della “Bottega riminese degli arazzi” e della “Scuola di ricamo”. L’ultima mostra personale che tiene a Rimini risale al 1948 e l’ultimo “passaggio” è nella primavera del 1967 per ricevere, presentato da Luigi Pasquini, il “Premio Rimini” dall’Associazione giornalisti e scrittori Riminesi. Con lui quell’anno vengono premiati l’attrice teatrale Teresa Franchini della quale illustra la carriera Augusto Campana e il pittore Gino Ravaioli introdotto da Pier Giorgio Pasini.

Una curiosità di novant’anni fa. Nell’autunno del 1929 l’editore Arnoldo Mondadori dà il via alla pubblicazione di una collana di romanzi polizieschi. Il primo della serie “La strana morte del signor Benson” di S.S. Van Dine, il creatore del sofisticato detective Philo Vance, ha un successo straordinario. Settimanalmente escono, sempre con grande riscontro di vendite, “L’uomo dai due corpi” del fantasioso e popolare Edgar Wallace, “Il club dei suicidi”, una serie di racconti di Robert Louis Stevenson, scrittore raffinato ben noto al pubblico che nobilitano la collana e “Il mistero delle due cugine” della newyorkese Anna Katherine Green, la prima donna scrittrice di polizieschi. L’editore sceglie un colore giallo vivace per la copertina così da attirare l’attenzione dei lettori. Su di essa risalta il titolo in nero e gli slogan “questo libro non vi lascerà dormire” e “ogni pagina un’emozione” in rosso. Al centro, racchiusa un esagono rosso, l’illustrazione realizzata da Alberto Bianchi. Nei numeri successivi viene apportato un generale aggiustamento della grafica, l’esagono diventa un cerchio e cambia il disegnatore. La serie, verrà stampata fino al 1941 quando subisce la sospensione da parte di Mussolini, per riprendere nel 1946 diventando il mitico e inossidabile “Giallo Mondadori” grazie al quale “giallo” diventa il neologismo di uso comune per i romanzi polizieschi.

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