Gambalunga ti amo: a San Valentino lettere d’amore per il sapere

Rimini

RIMINI. Ogni storia d’amore ha il proprio libro feticcio: il primo verso letto insieme, le prime parole che parlano di voi due, il primo regalo fatto a lui o a lei. L’amore e i libri sono indissolubilmente legati, se non consustanziali. Per non parlare, poi, della passione scatenata dalla lettura: un rapporto che può sfiorare persino il feticismo quando si parla di carta, copertine, o caratteri di stampa. Non per niente gli ebook, nonostante previsioni apocalittiche, non sono riusciti a scalzare i volumi cartacei.

Insomma, non pare strano che pure la Biblioteca Gambalunga – che quest’anno celebra i 400 anni della sua fondazione (1619-2019) – festeggi San Valentino citando la più celebre delle storie d’amore riminesi, quella tra Paolo e Francesca: Galeotto fu il libro si chiama infatti l’iniziativa promossa per coinvolgere i riminesi nei grandi festeggiamenti in preparazione per la data del 23 aprile (giornata mondiale del libro, nonché data di morte di Shakespeare e Cervantes), scelta simbolicamente quale “compleanno” ufficiale.

Si tratta di una lettera – sottotitolo: La biblioteca è una lunga storia d’amore – inviata simbolicamente a tutti i riminesi per proporre di raccontare la loro storia d’amore: per il sapere, la lettura, o la biblioteca stessa. O magari, per qualcuno incontrato proprio lì, in biblioteca. Perché la Gambalunga – come hanno spiegato ieri la sua responsabile Oriana Maroni e il sindaco di Rimini Andrea Gnassi – non è solo una lunga teoria di scaffali, ma un luogo vivo della comunità dove ogni giorno possono nascere dialoghi, amicizie, relazioni. Nelle sue sale si studia, si parla di filosofia, di religione, di letteratura, di politica o di calcio. Si fa silenzio, si discute, si ride, ci si innamora davanti a un caffè.

Gnassi: un “luogo d’amore”

«La nostra biblioteca ha una storia d’amore con la città lunga 400 anni: è la prima biblioteca pubblica aperta a tutti e donata alla città in eterno. Per noi riminesi ci sono pochi spazi che possono definirsi “luoghi d’amore”, e la Gambalunga è uno di questi. Ognuno di noi ci è passato, ci ha vissuto... È uno di quei luoghi magici che fa parte di noi, della nostra città. Ci vai per leggere, ma anche per conoscere qualcuno. La biblioteca ci appartiene».

Non per niente fa registrare 200mila presenze annue.

«Il nostro patrimonio artistico – prosegue il sindaco – è stato un po’ troppo sotto l’ombra del grande ombrellone, ma dobbiamo essere consapevoli che la nostra è tra le più grandi biblioteche del mondo, come dimostra la prestigiosa pubblicazione fatta da Taschen».

«La biblioteca – spiega Gnassi – in questi anni ha cambiato volto, prima c’era una sbarra a chiuderne l’ingresso. Oggi stiamo investendo 200 milioni sui luoghi della cultura. Vorremmo però non dover aspettare altri 400 anni per trovare un nuovo mecenate come Alessandro Gambalunga. Per questo lancio un appello».

Dunque, imprenditori munifici cercansi. Tra i progetti già finanziati a breve scadenza: la ristrutturazione della sala Holden per i ragazzi e della sala reference, quella dei cataloghi e di prima informazione.

Fare comunità

«La biblioteca nasce da un gesto d’amore di Alessandro Gambalunga – spiega Oriana Maroni –, fu donata da un cittadino riminese alla sua città, è una biblioteca per e della comunità. In questi tempi di cinismo e indifferenza, è estremamente importante prendersi cura delle cose che si amano. Perciò abbiamo scelto San Valentino: inviando questa lettera ai cittadini riminesi vogliamo chiedere di fare comunità intorno alla biblioteca, un fatto che è nel nostro atto fondativo, rafforzando questo patto tra la biblioteca e la città».

«La Gambalunga – aggiunge Maroni – è una istituzione fondamentale dell’identità cittadina, vi sono conservate le memorie della comunità attraverso i secoli, ma contiene anche le parole per leggere il mondo. Rafforzare la nostra identità significa aprirsi agli altri».

E per sottolineare questa “apertura”, presto verrà sperimentata la liberalizzazione degli ingressi.

Come partecipare

Le lettere d’amore (massimo 10 righe) vanno indirizzate a gambalunghiana@comune.rimini.it, scrivendo come oggetto Galeotto fu il libro, a partire dal 14 febbraio fino all’8 aprile. Tutte queste “storie” faranno parte dei festeggiamenti del 23 aprile.

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