“La traviata” di Verdi dà il via alla stagione lirica riminese

Rimini

RIMINI. Non c’è che dire: l’ambizione non fa difetto al nuovo teatro Galli. Ed è un bene, sia chiaro. Perché infatti ricostruire un teatro ottocentesco con sala all’italiana se poi non si mette in cartellone l’opera lirica? Ed eccola qua, attesissima, dopo gli “assaggi” della Cenerentola di Cecilia Bartoli (in forma semiscenica) e del Simon Boccanegra diretto da Valerj Gergiev.

Un progetto a tre “teste”, in cui Rimini fa da snodo – come ricorda il sindaco Andrea Gnassi – con il suo bimillenario ponte romano che funge da abbrivio per quella via Emilia che porta a Piacenza così come per la Popilia che conduce a Ravenna.

A presentarlo ieri a Rimini, insieme al dirigente Giampiero Piscaglia (in procinto di diventare il nuovo assessore alla Cultura), c’erano Antonio De Rosa per la Fondazione Ravenna Manifestazioni e Cristina Ferrari, direttrice artistica di Fondazione Teatro Piacenza. I tre partner hanno annunciato una stretta collaborazione – avviata già da tempo in realtà – proprio per la realizzazione di opere liriche. Un modo per ridurre gli alti costi degli allestimenti, naturalmente, ma anche per farli circuitare e permetterne una più ampia fruizione: «L’autorefenzialità oggi non ha senso – ha detto a questo proposito De Rosa –, un prodotto culturale deve avere una sua longevità».

«Portiamo avanti da sempre l’importanza di fare sistema» ha sottolineato Cristina Ferrari rimarcando la collaborazione tra i tre teatri regionali.

Si parte con “La traviata”

Sarà La traviata di Giuseppe Verdi, l’opera più rappresentata al mondo, ad aprire la stagione della lirica riminese. Prodotta dal Municipale di Piacenza con il Progetto opera laboratorio di Leo Nucci, sarà in scena a Rimini l’8 e 10 marzo. Nucci, in collegamento telefonico dalla Scala di Milano dove è impegnato proprio nel cast di Traviata, si è detto «curiosissimo di vedere il Galli».

Sul podio salirà la bacchetta esperta di Pier Giorgio Morandi per dirigere l’Orchestra Giovanile Cherubini e il Coro del Teatro Municipale di Piacenza preparato da Corrado Casati.

Si prosegue con “Norma”

Sarà invece Norma di Vincenzo Bellini il secondo titolo del 2019 – prodotto a Ravenna per l’annuale Trilogia d’autunno insieme all’Aida di Verdi e alla Carmen di Bizet –, in programma al Galli il 29 novembre e il 1° dicembre. La regia è firmata da Cristina Muti, e sul palco ci sarà ancora la Cherubini che, da non dimenticare, è stata fondata da Riccardo Muti.

Finalmente l’“Aroldo”

In apertura del 2020 (24 e 26 gennaio) si potrà vedere a Rimini l’Aroldo, l’opera con la quale Verdi (caso unico in Italia) inaugurò il teatro nel 1857, quindi di enorme significato simbolico per Rimini. Il compositore – insieme a Francesco Piave, Giuseppina Strepponi e Angelo Mariani – soggiornò per un mese a Rimini per la sua realizzazione, intrattenendo strette relazioni con la cittadinanza. Ancora in via di definizione il cast. In questo caso sarà proprio il Galli il capofila del progetto: dopo il debutto riminese, Aroldo approderà nei teatri di Ravenna, Modena e Piacenza.

Verso un Teatro di tradizione

L’obiettivo a medio termine del Galli è quello di essere riconosciuto come Teatro di tradizione, e accedere alla relative linee di finanziamento regionale e statale. La Regione Emilia-Romagna, in accordo con l’assemblea dei sei Teatri di tradizione (di cui Ravenna e Piacenza fanno parte insieme a Ferrara, Modena, Reggio Emilia e Parma), ha voluto dare rilievo al nuovo Galli. Un’attenzione che si è tradotta nell’ammissione del teatro polettiano al finanziamento regionale per la lirica ai teatri di tradizione, pur non avendo ancora ottenuto il riconoscimento ministeriale. Il Galli è perciò il settimo invitato al tavolo a cui siedono i sei teatri di tradizione: per diventare teatro di tradizione a tutti gli effetti sarà necessario dare prova di svolgere un’attività lirica di buon livello. Il riconoscimento avverrà poi a discrezione del ministro, sentita la Commissione musica. Lo standard minimo richiesto è di almeno due titoli prodotti o coprodotti all’anno con due repliche per ciascuno.

Coro Galli e “Rigoletto”

Non mancherà la produzione operistica di Capodanno che tradizionalmente viene curata dal Coro Amintore Galli. Con la regia di Paolo Panizza, nel 2020 verrà allestito Rigoletto di Verdi, in coproduzione con l’Accademia Nikikai di Osaka, città nella quale l’allestimento riminese approderà per due recite il 24 e 26 aprile 2020 per poi fare tappa a Lecce e a Mumbai.

Prevendite

Le prevendite di Traviata partiranno domenica 10 febbraio. Info: 0541 793811. www.teatrogalli.it

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